Puglia: gli agricoltori lavorano di notte per salvare il raccolto dal caldo
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In risposta al caldo record, gli agricoltori pugliesi hanno adottato una strategia inedita: lavorare di notte. Questa soluzione, suggerita dalla Coldiretti Puglia, nasce dalla necessità di proteggere i lavoratori dall’afa e dal sole cocente che caratterizzano le giornate estive nella regione. Le attività di imballatura del fieno, trebbiatura dei legumi e altre operazioni agricole si svolgono ora sotto le stelle.
Le coltivazioni, già provate da una siccità persistente, rischiano di andare perdute se non raccolte tempestivamente. Frutta e verdura, fondamentali per combattere l’afa, devono essere raccolte prima che il caldo le rovini.
Secondo Coldiretti Puglia, il caldo ha colpito duramente anche la produzione di uova, latte e miele. La mancanza di acqua e le alte temperature hanno ridotto drasticamente la produzione di foraggio, avena e orzo, fondamentali per l’alimentazione del bestiame. La produzione di grano e altri cereali è dimezzata, aggravando la situazione in una regione già in stress idrico.
Per le mucche, il clima ideale si situa tra i 22 e i 24 gradi. Oltre questa soglia, gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Durante i picchi di calore, ogni mucca può arrivare a bere fino a 140 litri d’acqua al giorno, contro i 70 litri dei periodi più freschi. Per affrontare questa emergenza, sono state adottate contromisure come ventilatori e doccette refrigeranti nelle stalle.
Lavorare di notte è diventato indispensabile per evitare i pericoli delle ore più calde del giorno. Le operazioni agronomiche vengono anticipate o svolte al tramonto, eliminando i frutti non maturi per salvare il raccolto restante.
Questa situazione conferma i cambiamenti climatici in atto, con la siccità che diventa una calamità rilevante per l’agricoltura pugliese. Coldiretti Puglia stima danni annuali superiori ai 70 milioni di euro, causati soprattutto dalla quantità e qualità dei raccolti compromessi.
Il caldo record ha trasformato le abitudini lavorative degli agricoltori pugliesi, costringendoli a operare di notte per proteggere se stessi e le loro coltivazioni. Questo fenomeno mette in evidenza l’urgenza di adottare misure adattive per affrontare i cambiamenti climatici e garantire la sicurezza alimentare.