Taranto in attesa della decisione della Corte UE sull’Ilva

La decisione della Corte UE sull’Ilva, attesa per domani, segna un momento cruciale per la città di Taranto e per l’intera regione Puglia. L’azione inibitoria collettiva, promossa da 10 cittadini e supportata da un bambino di 11 anni affetto da una rara malattia genetica, mira a fermare le attività inquinanti dell’ex Ilva.
Nel settembre 2022, il Tribunale delle imprese di Milano aveva sospeso la causa sull’inibitoria, rimandando gli atti alla Corte di Giustizia Europea per chiarimenti sulla normativa europea in materia di emissioni industriali. I quesiti posti riguardano l’interpretazione delle norme europee e italiane in merito alle emissioni inquinanti degli impianti industriali.
I ricorrenti, rappresentati dall’associazione Genitori Tarantini e assistiti dagli avvocati Ascanio Amenduni e Maurizio Rizzo Striano, chiedono la cessazione delle attività nell’area a caldo dell’ex Ilva, la chiusura delle cokerie e la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 50%. La Regione Puglia si è unita al giudizio per sostenere queste richieste, ribadendo l’importanza di proteggere la salute pubblica e l’ambiente.
Durante l’udienza del 14 dicembre scorso, l’avvocato generale della Corte UE, Juliane Kokott, ha evidenziato che, secondo le direttive europee, un impianto industriale non può operare se provoca danni eccessivi alla salute. Ha sottolineato che solo in casi particolari è possibile posticipare le misure per ridurre l’impatto ambientale.
L’attesa decisione della Corte UE sull’Ilva potrebbe avere ripercussioni significative non solo per Taranto, ma per l’intera regione. Se la sentenza dovesse accogliere le richieste dei ricorrenti, si aprirebbe la strada per una trasformazione radicale delle attività industriali nell’area, con potenziali benefici per la salute pubblica e l’ambiente.
Alla vigilia della sentenza, i portavoce dell’associazione Genitori Tarantini hanno dichiarato: “Oggi è un giorno importante per Taranto. Speriamo che la decisione vada come ci auguriamo. In ogni caso, siamo consapevoli di aver dato tutto.”