Crisi idrica a Taranto: agricoltori in mobilitazione
Acqua, Coldiretti Puglia: la situazione dell’erogazione idrica a Taranto è diventata insostenibile. Dopo giorni di erogazione a singhiozzo, il canale San Giuliano è completamente a secco. Gli agricoltori locali, già in mobilitazione, denunciano una crisi che rischia di compromettere interi raccolti e la stabilità economica della regione.
Il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, ha lanciato un accorato appello al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, affinché intervenga urgentemente per ripristinare l’erogazione dell’acqua. La condotta dalla diga di San Giuliano, che dovrebbe portare acqua fino a Palagiano e Palagianello, è drammaticamente vuota. Questa situazione sta causando gravi danni agli agrumeti, frutteti, orticole, angurie e oliveti della zona.
Nonostante le promesse, la situazione è peggiorata con un blocco totale dell’erogazione dell’acqua. Alfonso Cavallo sottolinea che le segnalazioni sono quotidiane ma l’acqua non arriva o arriva con enormi ritardi. La siccità è prolungata e si è manifestata già dall’inverno scorso, senza una programmazione efficace da parte del Consorzio di Bonifica. “Così i campi seccano e le colture muoiono,” denuncia Cavallo.
La diga di San Giuliano, costruita nel 1958 e gestita congiuntamente da Puglia e Basilicata, è al centro delle polemiche. La gestione attuale sembra favorire la Basilicata, causando incertezza sulla disponibilità dell’acqua per la Puglia. Coldiretti Puglia ha più volte richiesto una revisione degli accordi con la Basilicata per garantire un’erogazione più equa.
La mancanza d’acqua rischia di distruggere un patrimonio agricolo di alta qualità, frutta di stagione, uva da tavola e pomodori, frutto di anni di investimenti e lavoro. Le ripercussioni non sono solo economiche ma anche sociali, con migliaia di lavoratori agricoli in pericolo.
Coldiretti Puglia avverte che il 57% del territorio regionale è a rischio desertificazione a causa dei frequenti fenomeni siccitosi e delle carenze infrastrutturali. Il 89% della pioggia caduta viene perso per la rete colabrodo, uno spreco inaccettabile alla luce dei cambiamenti climatici.