Tariffe controlli ASL: imprese agricole penalizzate
Le tariffe controlli ASL stanno creando un forte disagio tra le imprese agricole. La Cia Levante, con in testa Giuseppe De Noia, presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Bari-Bat, ha sollevato la questione chiedendo chiarimenti e modifiche ai provvedimenti.
Le tariffe applicate dalla ASL per i controlli alle aziende agricole che fanno trasformazione, comprese quelle che attuano la filiera corta, sono considerate eccessive. Questi costi elevati penalizzano fortemente le piccole imprese, rendendo difficile la loro sostenibilità economica.
Giuseppe De Noia ha sottolineato come queste tariffe penalizzino soprattutto le cantine vinicole, un settore di eccellenza nel territorio. La Cia Levante ha inviato una lettera a Onofrio Mongelli, dirigente della Sezione Promozione della Salute e del Benessere della Regione Puglia, chiedendo una revisione del provvedimento.
Le richieste della Cia Levante includono la fornitura di tutta la modulistica necessaria e relative istruzioni per offrire la corretta assistenza alle aziende agricole associate. Secondo De Noia, il modello di controllo attuale della ASL classifica quasi tutte le attività di confezionamento come “a rischio elevato”, un’interpretazione che aumenta le tariffe in modo sproporzionato.
Un esempio emblematico è quello dei micro-birrifici, considerati ad alto rischio come le grandi industrie agroalimentari. Questa classificazione iniqua comporta costi elevati anche per le realtà più piccole, compromettendone la sostenibilità.
In un’ottica di collaborazione, lealtà e trasparenza, la Cia Levante chiede un incontro con le autorità competenti per discutere e rivedere i criteri di controllo. L’obiettivo è quello di garantire equità, sicurezza e buon senso nei provvedimenti applicati.