Morta l’anziana di Alessano aggredita pochi giorni fa dal cane del nipote

Ha lottato fra la vita e la morte per cinque giorni la signora Maria Petrucci, 97enne di Alessano, Comune del Capo di Leuca, aggredita in casa sua dal cane di razza corso di proprietà del nipote, che viveva in casa sua assieme alla madre.
Dilaniata dai morsi del molosso, soprattutto al volto ma anche in tante altre parti del corso, la sua situazione clinica era stata giudicata disperata dai sanitari dell’ospedale “Panico” di Tricase, presso il quale era stata ricoverata d’urgenza, prima di essere trasferita presso il Vito Fazzi di Lecce, dove è spirata nella notte.
L’anziana donna era stata aggredita dal corso nel giardino della propria abitazione, forse dopo essere inciampata e aver chiesto l’aiuto per rialzarsi. Nelle sue vicinanze si trovava tuttavia in quel momento il cane corso, che l’ha azzannata in maniera prolungata, ferendola in maniera di fatto letale. Le urla della signora Petrucci a quel punto sono state tali da fare sopraggiungere sia il nipote, che ha provato a liberare la nonna dalla morsa del cane anche colpendolo ripetutamente con un bastone, ma senza riuscirsi, sia i Carabinieri della locale stazione, sita nelle strette vicinanze dell’abitazione.
Questi erano costretti a sparare sull’animale per liberare finalmente la donna. Il cane a quel punto, ferito non mortalmente, si allontanava e veniva affidato in seguito al servizio veterinario dell’ASL, mentre per la signora Petrucci iniziava una lotta fra la vita e la morte conclusasi purtroppo stamane, anche a causa dell’età molto avanzata, che complicava evidentemente il quadro clinico.
I corsi sono animali utilizzati anche come accompagnatori delle greggi, e pur non rientrando fra le specie canine considerate pericolose dalla lista emanata dal ministero della Salute nel 2007, è chiaramente un cane di una stazza tale da non essere controllabile nel momento in cui dovesse, per qualche ragione, aggredire qualcuno. Come si dice spesso, l’educazione che viene fornito a queste specie canine è fondamentale per determinarne l’indole, ma è evidente pure che, almeno in presenza di bambini o di anziani, non bisognerebbe mai lasciarli soli.
Fu invece un cane di razza pitbull ad azzannare ed uccidere un bambino di appena 15 mesi nello scorso mese di aprile ad Eboli, nel salernitano e, sempre a questa razza, sono addebitabili due aggressioni avvenute nel mese di maggio in Puglia, ad Andria, dove fu aggredito il padrone dello stesso animale, rimediando ferite guaribili in 30 giorni, e a Serracapriola, in provincia di Foggia.
In questa situazione, un cane sfuggito al guinzaglio della propria padrona, aggrediva per strada prima una quindicenne e poi una bambina di otto anni. Le urla di quest’ultima, sopraffatta dalla forza dell’animale e dalla paura, avevano fatto accorrere la madre la quale, per accelerare i tempi del soccorso, si era addirittura lanciata dal balcone della propria abitazione, fratturandosi un piede, ma riuscendo in qualche modo a giungere in aiuto della figlia, sovrastata dall’animale, prima che questi potesse morderla anche al collo. Entrambe avevano rimediato ferite significative in varie parti del corpo, e quel che è peggio, la bambina è stata profondamente traumatizzata dall’evento, come è normale.