Brindisi, maxi sequestro di cozze al mercato settimanale
Maxi sequestro di cozze nere e altri prodotti ittici è avvenuto ieri al mercato settimanale di Sant’Elia a Brindisi. Durante l’operazione congiunta del Servizio veterinario Area B, Nas di Taranto, Polizia Locale e Carabinieri, sono stati individuati venditori ambulanti che, su banchetti improvvisati, offrivano mitili e vari tipi di pesce senza la necessaria documentazione di tracciabilità.
Le autorità, impegnate nel maxi sequestro di cozze, hanno bloccato la vendita di circa cento chili di prodotti ittici, inclusi spigola, cicala e gamberi rosa. Questi prodotti, privi di qualsiasi certificazione, rappresentavano un potenziale rischio per la salute dei consumatori e sono stati immediatamente distrutti.
Adriano Rotunno, direttore del Servizio veterinario, ha evidenziato come questa operazione sottolinei l’efficacia della collaborazione tra le autorità locali e le forze dell’ordine. Il maxi sequestro di cozze e altri prodotti ittici è un chiaro esempio di come la sinergia tra diverse agenzie possa aumentare i livelli di sicurezza alimentare e migliorare gli standard igienico-sanitari nei mercati.
“Questa attività dimostra che la stretta collaborazione tra il Servizio e le forze dell’ordine può portare a un aumento del livello di sicurezza alimentare,” ha dichiarato Rotunno.
Il maxi sequestro di cozze a Brindisi serve anche da monito per i consumatori. Rotunno esorta tutti ad acquistare solo da venditori autorizzati e prodotti regolarmente etichettati, al fine di evitare possibili tossinfezioni alimentari. La sicurezza alimentare dipende non solo dal rigore delle ispezioni, ma anche dalla consapevolezza dei consumatori riguardo all’origine dei prodotti che acquistano.
Il maxi sequestro di cozze al mercato di Sant’Elia rappresenta un’importante vittoria nella lotta contro la vendita abusiva di prodotti ittici non tracciati. La continua collaborazione tra servizi veterinari, forze dell’ordine e consumatori consapevoli è essenziale per garantire la sicurezza alimentare e la salute pubblica. La periodicità di queste verifiche e il rigore nell’applicazione delle norme sono fondamentali per mantenere alti gli standard qualitativi nel settore agroalimentare.