Venezia-Bari: scontri e nuovi Daspo per i tifosi

Gli scontri Venezia-Bari del 10 marzo hanno visto coinvolti tifosi delle due squadre che si sono affrontati nei pressi dello stadio Penzo. I tifosi veneziani, secondo la ricostruzione degli investigatori, avrebbero provocato quelli baresi all’imbarcadero lanciando fumogeni. La risposta dei baresi non si è fatta attendere, cercando di oltrepassare lo sbarramento delle forze di polizia e lanciando a loro volta fumogeni e bombe carta.
Durante gli scontri, ben cinque poliziotti della squadra mobile di Padova, due carabinieri di Mestre e un vigile del fuoco sono rimasti feriti. Questi ultimi erano impegnati nel dispositivo di ordine e sicurezza predisposto per la partita. Il bilancio degli scontri si aggrava con il passare dei giorni, man mano che vengono identificati nuovi responsabili.
La Digos, sin dalle prime fasi, ha lavorato intensamente per individuare i responsabili degli scontri Venezia-Bari. Grazie all’analisi di fotografie e riprese video, confrontate con le identità dei tifosi entrati allo stadio, sono stati adottati i primi 18 provvedimenti Daspo. Di questi, nove erano stati emessi nei confronti di supporter lagunari e altrettanti per quelli baresi, poi denunciati per reati di “istigazione a delinquere e violazione delle disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, in concorso”.
I nuovi undici Daspo, emessi a seguito di ulteriori accertamenti, si sommano ai provvedimenti già presi subito dopo i fatti. Cinque di questi provvedimenti sono stati aggravati dall’obbligo di presentazione presso le forze dell’ordine prima e dopo ogni incontro agonistico disputato dalla squadra.
Gli scontri Venezia-Bari del 10 marzo hanno avuto un impatto significativo, con le forze dell’ordine impegnate a garantire la sicurezza e a identificare i responsabili. I nuovi Daspo emessi rappresentano un ulteriore passo nella gestione dell’ordine pubblico e nella prevenzione di futuri disordini.