Brindisi in protesta: bandiere di pace contro il G7
Il 13 giugno, in occasione della cena di apertura del G7, prevista al castello Svevo, i cittadini della zona rossa sono invitati a esporre bandiere della pace, bandiere bianche o lenzuola bianche sui loro balconi. Questo gesto simbolico vuole lanciare un messaggio forte ai partecipanti del vertice, per ribadire che Brindisi è una città di pace e non di guerra.
“No G7” sottolinea che il vertice parlerà solo di conflitti, armi e strategie di attacco, incluso come affrontare la Russia e le previsioni di una terza guerra mondiale. Per questo motivo, l’invito a esporre bandiere di pace assume un significato particolarmente rilevante: manifestare il dissenso contro qualsiasi discorso bellicoso.
Il coordinamento ha anche criticato la decisione di esporre una gigantografia che raffigura gli incursionisti del Battaglione San Marco in azione di guerra sui capannoni della Marina. Questa immagine, definita contraria alla Costituzione, è stata ritenuta un insulto vergognoso da coprire immediatamente. “No G7” ha già diffidato il ministero della Difesa, chiedendo la rimozione immediata di questa rappresentazione.
Il vicesindaco di Brindisi, Massimiliano Oggiano, ha risposto con un post su Facebook, ironizzando sulla situazione: “Cosa avrebbe dovuto mettere la Marina Militare sui capannoni di una base nave militare sede della Brigata San Marco, bandiere arcobaleno? Militari con i fiori nei fucili? Chi deve difendere i confini nazionali, le giovani marmotte?”
No G7 a Brindisi: esponete bandiere di pace è una chiamata all’azione per tutti i cittadini che desiderano vedere la propria città associata a valori di pace e non di guerra. La speranza è che il messaggio lanciato il 13 giugno risuoni forte e chiaro, dimostrando che Brindisi respinge qualsiasi associazione con conflitti e violenze.