Cavallucci marini: due chilometri di reti sequestrate nel Mar Piccolo

In seguito al rilascio di 160 cavallucci marini nel secondo seno del Mar Piccolo, la Guardia Costiera di Taranto ha intensificato la sorveglianza nell’area. I cavallucci marini, nati e allevati presso l’acquario di Genova, sono stati introdotti in una micro riserva vicino al Molo dell’ex Idroscalo “Bologna”, una zona protetta per il loro ripopolamento.
Durante un recente pattugliamento, sono state individuate e sequestrate tre reti da pesca illegali per un totale di due chilometri. Questi strumenti erano stati posizionati da pescatori di frodo senza scrupoli, con il rischio di decimare la popolazione dei cavallucci marini e danneggiare l’intero ecosistema del Parco Regionale del Mar Piccolo.
Cavallucci marini: un tesoro da proteggere
I cavallucci marini sono una specie iconica e fragile. Il rilascio di 160 esemplari nel Mar Piccolo rappresenta un importante passo per il ripopolamento della specie. Tuttavia, l’azione di pescatori di frodo rischia di compromettere questi sforzi. Le reti illegali non minacciano solo i cavallucci marini ma anche altre specie marine vitali per l’ecosistema.
L’azione della Guardia Costiera
La Guardia Costiera di Taranto, in risposta a queste minacce, ha aumentato la vigilanza e ha prontamente rimosso le reti illegali. Questo intervento non solo protegge i cavallucci marini ma preserva anche l’intero habitat marino. Nei giorni a seguire, le operazioni di sorveglianza continueranno, con l’obiettivo di identificare e punire i responsabili di tali atti.
Un ecosistema da tutelare
Il Mar Piccolo di Taranto è un ecosistema prezioso e delicato. La legge regionale (L.R. n.30/2020) ha istituito il Parco Regionale del Mar Piccolo per proteggere questa area unica. La presenza dei cavallucci marini è un indicatore della salute dell’ecosistema. La protezione di queste specie è essenziale per mantenere l’equilibrio ecologico e promuovere la biodiversità.