Truffe agli anziani: “Mamma, sono in arresto, paga per farmi scarcerare”

La coppia napoletana condannata per truffe nel Salento e Barese.
“Mamma, sono in arresto, paga per farmi scarcerare.” Questa frase chiave è stata il fulcro di una serie di truffe che hanno colpito numerose anziane nel Salento e nel Barese. Una coppia di Napoli, marito e moglie, si è macchiata di questo odioso crimine, inscenando drammatiche chiamate per estorcere denaro e gioielli.
Il Piano di Truffa
Giovanni Boccia, 48 anni, si spacciava per carabiniere o avvocato, mentre sua moglie, Anna Marzella, 35 anni, faceva da “palo” in auto. Il terzo complice, mai identificato, si fingeva il parente in difficoltà. Questo stratagemma ben oliato si è svolto tra Salento e Barese, con vittime prevalentemente anziane.
Come operavano
Le truffe iniziavano con una chiamata a una donna anziana. Giovanni Boccia si presentava come un carabiniere, spiegando che un parente della vittima aveva causato un grave incidente ed era stato arrestato. Per evitare la prigione, era necessario un pagamento immediato. La vittima, presa dal panico, accettava di pagare. A quel punto, Boccia si presentava come avvocato per ritirare il denaro e i gioielli. La moglie restava in auto pronta a fuggire.
Le sentenze
Giovanni Boccia e Anna Marzella sono stati arrestati a settembre e processati con rito abbreviato. Boccia è stato condannato a 3 anni e 4 mesi, con una multa di 1.333 euro. La moglie ha ricevuto una pena di 2 anni, 5 mesi e 10 giorni, con una multa di 1.067 euro. Inoltre, dovranno risarcire le vittime con una provvisionale totale di 20.000 euro.
Risarcimenti e Restituzioni
La coppia è stata condannata a risarcire le vittime, tra cui una donna di 75 anni di Trepuzzi, un’80enne di Squinzano, e una 77enne di Gagliano del Capo. Sono state restituite pro quota le somme ritrovate nell’auto dei truffatori, pari a circa 11.700 euro.
Gli Episodi di Truffa
A Scorrano, una 84enne ha consegnato 1.050 euro e gioielli a Boccia, che si era spacciato per avvocato. A Gagliano del Capo, una 93enne è stata raggirata con lo stesso metodo, consegnando 1.500 euro e gioielli.
La Telefonata della Disperazione
Il caso più odioso ha visto protagonista una 80enne di Squinzano. Boccia ha passato il telefono al complice, che simulando un pianto disperato ha implorato: “Mamma aiutami, sono in stato di fermo e servono 40mila euro.” La donna, presa dal panico, ha consegnato 7.500 euro e gioielli.
Imparare a Riconoscere le Truffe
Difendersi dalle Truffe
La frase chiave “Mamma, sono in arresto, paga per farmi scarcerare” è diventata sinonimo di truffa. È fondamentale che gli anziani e le loro famiglie imparino a riconoscere questi inganni. Mantenere la calma, verificare le informazioni e contattare direttamente le forze dell’ordine possono fare la differenza.
Consigli utili
In caso di telefonate sospette, non fatevi prendere dal panico. Contattate i vostri parenti e verificate sempre con le autorità locali. Educare gli anziani su queste tattiche di truffa può prevenire molte disgrazie.