Chiusura cucine ospedaliere: un solo centro cottura e pasti surgelati ai pazienti

Il comitato di San Severo contro la centralizzazione della ristorazione ospedaliera in Puglia
Chiusura cucine ospedaliere: il comitato di San Severo Medicina Democratica si schiera fermamente contro il progetto di centralizzazione del servizio di ristorazione ospedaliera in Puglia. La proposta prevede un unico centro di cottura a Foggia e la distribuzione di pasti surgelati ai pazienti di tutta la provincia, sollevando una serie di preoccupazioni e critiche.
Un centro di cottura per tutta la provincia
La decisione di chiudere le cucine ospedaliere locali a favore di un solo centro di cottura a Foggia ha destato preoccupazioni non solo per la qualità dei pasti offerti, ma anche per le implicazioni logistiche e occupazionali. I sostenitori del comitato temono che i pasti, preparati con largo anticipo e surgelati, possano perdere freschezza e valore nutritivo, compromettendo così la salute dei pazienti.
Critiche alla centralizzazione
Il comitato di San Severo non è solo. Anche esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui la senatrice Gisella Naturale, l’europarlamentare Mario Furore e il deputato Marco Pellegrini, esprimono il loro disappunto. Sostengono che la chiusura delle cucine ospedaliere porterà inevitabilmente alla perdita di posti di lavoro e a un peggioramento della qualità dei pasti, che saranno consegnati nei vari presidi sanitari solo dopo diverse ore dalla preparazione.
Le implicazioni per i lavoratori
La chiusura delle cucine ospedaliere potrebbe significare la perdita di circa 1200 posti di lavoro. Questo taglio non solo ridurrebbe l’occupazione locale, ma metterebbe a rischio anche la qualità del servizio offerto ai pazienti, che dovranno adattarsi a pasti meno freschi e potenzialmente meno nutrienti.
Una proposta alternativa
Il comitato e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle propongono invece di mantenere le cucine attive all’interno degli ospedali, utilizzando materie prime locali e di qualità. Questa soluzione non solo migliorerebbe la qualità dei pasti, ma favorirebbe anche l’economia locale, garantendo occupazione e sostenendo le aziende del territorio.
La raccolta firme
Per contrastare la chiusura delle cucine ospedaliere, il comitato ha avviato una raccolta firme denominata “Una firma per la salute dei pazienti“. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e richiedere l’annullamento del maxi appalto, spingendo le autorità locali a prendere decisioni più sostenibili e a misura di paziente.
La chiusura delle cucine ospedaliere in favore di un unico centro di cottura a Foggia rappresenta un punto di forte dibattito. La qualità dei pasti, la logistica e l’occupazione locale sono temi che preoccupano sia i cittadini che i rappresentanti politici. La speranza è che il dialogo e la partecipazione attiva possano portare a soluzioni migliori per la salute e il benessere dei pazienti.