Martina Franca: Auto vandalizzate ignorate, per il resto si grida al fascismo


“A Martina si grida al fascismo” sembra essere il grido di battaglia ogni volta che appaiono graffiti politici, mentre i danni subiti da quaranta cittadini, come le auto vandalizzate la sera precedente, vengono trascurati.
Questo fenomeno ha messo in luce una disparità preoccupante nella reazione dell’amministrazione comunale, che sembra riservare la sua indignazione e le sue risorse solo per gli atti di vandalismo con presunti sottotesti politici.
Sono queste in sintesi le reazioni che abbiamo raccolto questa mattina, dopo un comunicato stampa del Sindaco di Martina Franca per quattro o cinque croci celtiche disegnate con vernice nera all’interno della Villa Comunale.

Martina Franca è notoriamente una tranquilla cittadina, ma il risveglio dei residenti nelle ultime due notti non è mai stato così turbolento.
Due notti fa, circa quaranta auto sono state imbrattate con spray bianco con disegni che nulla hanno a che vedere con la politica, come vedremo in seguito.
Molti cittadini inviperiti sono stati costretti a dover ricorrere al carrozziere, con notevoli costi.
Ma gli atti vandalici che hanno colpito numerosi cittadini sembrano non aver scosso più di tanto la Pubblica Amministrazione.
La situazione è ben diversa da quanto è accaduto questa mattina quando 4 o 5 segni e simboli celtici ed la frase “W il Duce” sono apparsi improvvisamente all’interno della villa comunale denunciati alle autorità come “Atti vandalici e scritte inneggianti al fascismo”

Prontamente il Sindaco, che riguardo a quanto era accaduto il giorno precedente era rimasto silente, ha emesso un comunicato nel quale ha denunciato la matrice fascista riguardo i simboli disegnati con lo spray.
Un commerciante locale, visibilmente frustrato, riassume il sentimento popolare: “Quando si tratta delle nostre auto, nessuno si muove. Ma basta qualche simbolo su un muro per scatenare conferenze stampa e comunicati.”
Partiamo dal fatto che questi episodi vanno sicuramente denunciati e, per quanto sia possibile, cercare di identificare gli autori, il che non sarebbe impossibile viste le numerose telecamere che ormai sono fuori da tante attività commerciali; oltretutto, stiamo parlando del centro della città.
La discrepanza nella reazione dell’Amministrazione Comunale ha alimentato sospetti tra i residenti. “Evidentemente che si fa propaganda elettorale, ma non tutte le emergenze ricevono la stessa attenzione forse perchè sulle nostre auto non hanno messo la croce celtica,” commenta una cittadina.
L’ironia della situazione non sfugge ad un commerciante della zona: “Mentre si condannano pubblicamente i graffiti per il loro presunto significato politico, atti di vandalismo che colpiscono direttamente i cittadini rimangono in ombra.“
“È come se le nostre auto non fossero importanti quanto le pareti della Villa Comunale,” osserva sarcasticamente un altro abitante, riferendosi alla rapida pulizia dei graffiti rispetto all’assenza di azioni concrete per le auto danneggiate.
In questo clima di crescente disillusione, il sindaco Gianfranco Palmisano è chiamato a dimostrare una leadership che vada oltre la gestione reattiva di singoli episodi.
I cittadini esortano l’Amministrazione Comunale non solo a ripulire i simboli dai muri ma anche a prendere misure più efficaci per la sicurezza di proprietà private e pubbliche.
Alcuni residenti suggeriscono che la sorveglianza notturna debba essere potenziata e che luoghi come la Villa Comunale Garibaldi, che resta aperta anche di notte e dove qualcuno a bassa voce dice che sarebbe un luogo di ritrovo di alcuni spacciatori (non è noto se siano fascisti o comunisti), dovrebbe essere chiusa durante la notte
“Se solo chiudessero la villa di notte, molti di questi problemi potrebbero essere evitati,” afferma un pensionato, frequentatore abituale della villa che lamenta la mancanza di controlli efficaci.
Il Sindaco, nel suo ruolo, dovrebbe stemperare le tensioni, evitando di gettare benzina sul fuoco e attribuendo questi episodi alla campagna elettorale appena iniziata, riconoscendo che la comunità ha bisogno di sentirsi supportata e protetta equamente, indipendentemente dalla natura politica o meno degli atti vandalici.
È fondamentale, ora più che mai, che l’Amministrazione Comunale adotti un approccio più inclusivo e meno polarizzante, evitando di alimentare ulteriormente il clima di divisione già palpabile tra i cittadini.
Le croci celtiche non sono una novità a Martina (un signore questo pomeriggio mentre gli operai del Comune stavano cancellando le scritte giura che alcune di essere erano già presenti).
Inoltre questi simboli vengono spesso ultilizzati dagli Ultras negli stadi.

Una bravata di ragazzini alla vigilia tra l’altro di una partita di calcio, finisce per diventare un’accusa di “istigazione al fascismo”.
Se il Sindaco si spostasse all’ingresso della città da Locorotondo sul trullo a sinistra prima di arrivare alla rotatoria, troverebbe la scritta: “Faso Merda”.

La stessa la troverebbe in diverse parti della città da tempo, ma nessuno le ha rimosse.
Certo, non inneggia al fascismo, ma esprime un odio verso un’altra città, oltretutto dove nella si terrà il G7.
“Il Sindaco dovrebbe fare una ricognizione nell’intera città,” è quanto raccogliamo da diversi cittadini. “Potrebbe vedere il degrado che va ben oltre una scritta con lo spray (naturalmente non per i danni causati alle auto).”
Martina Franca naviga queste acque agitate di pre-campagna elettorale, e l’urgenza di risposte concrete e non partigiane diventa sempre più evidente.
I cittadini martinesi attendono azioni che riflettano un impegno reale per la sicurezza e il benessere collettivo, sperando che la loro voce sia finalmente ascoltata oltre la retorica politica che in questo particolare momento fa più male che bene.