Calo dei turisti Russi a San Nicola, effetto guerra

L’effetto guerra in Ucraina sul turismo russo a San Nicola si è manifestato con un crollo delle presenze a Bari in occasione della festività. Coldiretti Puglia conferma che la regione, con storici legami con la Russia, sta risentendo del conflitto anche negli scambi commerciali. Prima dell’invasione, i pellegrini russi erano attratti dal santo taumaturgo venerato a Bari. Ora, però, le presenze dei devoti sono crollate insieme alle esportazioni di prodotti agricoli pugliesi.
L’impatto sul turismo Russo in Puglia
La Puglia aveva rapporti consolidati con la Russia, suggellati dalla visita dello Zar a Bari nel 2007 e dalla statua di San Nicola donata da Putin. Gli effetti della guerra in Ucraina, però, si sono fatti sentire anche qui, con un drastico calo di arrivi russi, tradizionalmente attirati dalla figura di San Nicola, patrono di Bari e venerato da milioni di fedeli ortodossi.
Il calo degli scambi commerciali
Anche sul fronte commerciale, l’effetto guerra in Ucraina sul turismo russo a San Nicola è evidente: le esportazioni pugliesi si sono azzerate nel 2022, anche se nel 2023 hanno leggermente recuperato, toccando un valore di 1,2 milioni di euro. Le importazioni dalla Russia, soprattutto di grano, sono state sostanziose, sfiorando i 129 milioni.
Il Boom del Made in Italy tarocco
Con l’embargo e la chiusura dei canali commerciali, il mercato russo ha visto proliferare il Made in Italy tarocco. Fabbriche specializzate nella produzione di imitazioni di formaggi e salumi sono spuntate in diverse regioni, dagli Urali fino a Stavropol. Prodotti come il Russkiy Parmesan, presentato come alternativa al Parmigiano-Reggiano, o salumi come il salame Milano vengono ora prodotti in Russia. Coldiretti denuncia questa situazione e lancia la campagna #nofakeinitaly per richiedere un’etichettatura chiara e precisa.
L’effetto guerra in Ucraina sul turismo russo a San Nicola e sull’intera economia pugliese è tangibile. I devoti russi sono meno presenti a Bari e le imitazioni stanno minando il valore del vero Made in Italy. È essenziale continuare a lavorare per proteggere la qualità e l’autenticità dei nostri prodotti.