Dal PD di Taranto una nota polemica sulla “salentinizzazione” dei Giochi del Mediterraneo
Mattia Giorno, ex assessore del Comune di Taranto e dirigente del PD interviene per stigmatizzare quella che giudica una deriva dei Giochi del Mediterraneo del 2026 dal capoluogo jonico in direzione “Salento”.
Lo fa accusando di questo l’amministrazione cittadina del capoluogo jonico, guidata da Rinaldo Melucci, approfittando così anche per togliersi un sassolino dalla scarpa dopo che il ribaltone politico degli scorsi mesi ha ridisegnato il perimetro della maggioranza di governo a Palazzo di Città.
“Constatiamo”, afferma Giorno, “che il Commissario Ferrarese, che è di Francavilla, incontra i sindaci di Francavilla e Oria, che buona parte dei dipendenti del nuovo Comitato sono salentini e che il Direttore Generale dello stesso nuovo Comitato è di Mesagne (Carlo Molfetta, olimpionico di taekwondo, n.d.r.) e che, ciliegina, si inizia a parlare di seconda nave da crociera a Brindisi”.
Il riferimento è all’incontro tenutosi ieri fra Massimo Ferrarese, commissario straordinario del Comitato organizzatore, ed i sindaci di Oria e Francavilla Fontana, con al centro della discussione l’inserimento dei palazzetti dello sport delle due città nel programma dei Giochi, così come dello stadio della Città degli Imperiali.
“Non sappiamo se si tratti di coincidenze o meno, ma sappiamo che inizia a vedersi la possibilità che sia plastica la volontà politica di spostare parte dei Giochi da Taranto al Salento. E la cosa che ci preoccupa di più è il silenzio assordante dell’amministrazione comunale di Taranto, che non si capisce se sia vittima o complice di tutto ciò che sta accadendo. Ma noi chiederemo chiarimenti, a partire dal CIJM (il Comitato Internazionale dei Giochi, n.d.r.) e il chilometraggio di distanza possibile dalla città per competizioni che dovrebbero avere come sede centrale sempre e comunque la città assegnataria dei Giochi, cioè Taranto.”
Dal punto di vista della pura contabilità, occorre precisare come in realtà Taranto e la sua provincia assorbano circa l’80% degli stanziamenti previsti per i Giochi, suddivisi in due parti.
Il primo decreto, varato mesi fa, prevede fondi per 167 milioni di euro, di cui 140 assegnati alla zona di Taranto. Il secondo decreto, in fase di preparazione, prevede lo stanziamento di ulteriori 73 milioni, dei quali a Taranto ne andrebbero 47.
Un’altra trentina di milioni, facendo arrivare il bilancio complessivo a 275 milioni, sono destinati alle spese organizzative. Su tutto pende tuttavia, ancora, il nulla osta della Corte dei Conti, in assenza del quale non possono essere indetti i bandi di gara per la realizzazione degli impianti.
Non deve in ogni caso meravigliare l’allestimento dell’evento su più città e provincie, perché il numero delle discipline coinvolte, ed il ristretto numero dei giorni di gara, richiede per forza l’allargamento dei campi da gioco anche fuori dalla provincia jonica. Si tratta di qualcosa peraltro stabilito fin dal principio, con il torneo di calcio che avrebbe ad esempio impegnato, oltre allo “Iacovone”, l’impianto di Francavilla F., il “Fanuzzi” di Brindisi ed il “Via del Mare” di Lecce.
Semmai, le dichiarazioni di Giorno, rinnovano un interrogativo che appassiona da sempre storici locali e studiosi del territorio: Taranto appartiene al Salento oppure no?