MaugeriinArte: la musica invade l’Ospedale di Bari

Il Centro IRCCS Maugeri di Bari si è trasformato in una vera e propria oasi di musica e speranza. MaugeriinArte ha offerto un’ora di musica dal vivo, portando spensieratezza e calore umano a degenti di tutte le età, al personale sanitario e a chiunque creda che un ospedale possa anche essere un luogo di incontri felici, capace di trasmettere buon umore e energia positiva.
Il coro del Faro, guidato dal maestro Paolo Lepore e con la partecipazione della solista Stefania Dipierro, ha dimostrato ancora una volta come la musica possa essere un vero e proprio strumento di guarigione, capace di alleviare il dolore e di apportare benessere psicologico a chi si trova a fronteggiare periodi di degenza spesso lunghi e difficili.
Il primario del Centro, Andrea Passantino, ha ribadito l’importanza di questa sinergia tra arte e sanità, evidenziando come eventi del genere contribuiscano ad “umanizzare” l’ambiente ospedaliero, rendendo i pazienti meno isolati nel loro percorso di recupero. La musica, in questo contesto, diventa non solo un mezzo per rallegrare le giornate, ma un autentico veicolo terapeutico, riconosciuto anche da prestigiosi studiosi per le sue proprietà curative, specialmente in ambito riabilitativo.
“MaugeriinArte” non è solo un evento isolato, ma parte di una visione più ampia che vede l’arte come un complemento indispensabile alla medicina. Questo approccio, che pone il benessere psicologico al centro della cura, apre nuove prospettive sul ruolo che la cultura e, più specificamente, la musica possono giocare all’interno delle strutture sanitarie.
Eventi come MaugeriinArte sottolineano l’importanza di guardare al futuro della sanità con una prospettiva più olistica, dove cure mediche e arte si intrecciano per offrire un approccio più umano e comprensivo al recupero dei pazienti. In un mondo in cui la cura della mente e dello spirito va di pari passo con quella del corpo, iniziative del genere ricordano a tutti noi il potere salvifico e trasformativo dell’arte.