Gioco d’azzardo, il mercato illegale online vale 18,5 miliardi
Cresce in Italia il pericolo del gioco illegale, con sequestri e segnalazioni che arrivano da ogni regione. Ecco il caso della Puglia.
18 miliardi e 500 milioni di euro. A tanto ammonta il giro d’affari del gioco illegale, solo nella sua componente online. Soldi che vengono sottratti alla filiera pubblica, che oggi vale 3,8 miliardi di euro e che riesce a contribuire alle casse dell’Erario per oltre 1 miliardo. Lo chiamano “black market”, il mercato nero, e nonostante le azioni e i controlli sia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato sia della Guardia di Finanza i numeri sono in crescita.
Lo dimostra anche il caso della nostra regione, con l’azione delle Fiamme Gialle che, tra i comuni di Taranto, Massafra e Laterza hanno messo in luce una rete di scommesse illegali aperte anche ai minori. Un intervento, a cui hanno collaborato anche funzionari di ADM, che ha portato al sequestro di 22 tra pc, slot machine e totem, e alla denuncia di 6 persone, a piede libero. Attenzione particolare poi, in Puglia, anche agli apparecchi di gioco illegali, ovvero quelli non collegati alla rete telematica e controllata dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, spesso in mano alle associazioni criminali di stampo mafioso.
Un mercato florido, insomma, ricco e in grande crescita, come sottolinea la redazione di Casino Sicuro che ricorda anche l’importanza di scegliere solo siti ufficiali e piattaforme certificate, che garantiscono la tutela del giocatore e anche i requisiti di sicurezza e trasparenza per quanto riguarda dati personali e transazioni economiche. Il black market del gioco, infatti, si sviluppa soprattutto online e nel 2022 l’ADM è riuscita ad oscurare oltre 9 mila siti illegali. Non solo online, però. Secondo le stime dell’ADM e della Direzione Antimafia, il gambling non autorizzato è forte anche nella filiera tradizionale e terrestre, arrivando così ad un valore di 25 miliardi. Ma come si spiega la crescita della filiera illegale? Secondo gli esperti i vantaggi per chi gestisce il gambling al di fuori del perimetro controllato dallo stato sono diversi: quote più alte per le scommesse e quindi vincite più alte, meno vincoli da rispettare e soprattutto meno possibilità di controlli.
Aspetti che poi si ripercuotono, inevitabilmente, sui giocatori. Le transazioni economiche, infatti, avvengono quasi sempre in contanti per quanto riguarda la filiera fisica, non rispettando in alcun modo le norme sul riciclaggio. Online, invece, non si trovano riferimenti alle pagine dei “Contatti” o “Chi Siamo”, che presentono il più delle volte informazioni vaghe e generiche. Così facendo la tutela del giocatore è inesistente mentre nel comparto pubblico vengono offerte tutele, garanzie e strumenti di prevenzione.
Una vera e propria piaga, insomma, che attacca tutta Italia. Una battaglia che si deve combattere con le armi della giustizia e dei controlli, senza dubbio, ma anche con quelle dell’informazione e della comunicazione. Per far capire a tutti gli utenti i rischi e per offrire strumenti con cui riconoscere, e quindi evitare, la filiera illegale.