Confesercenti Brindisi indignata per la scelta dell’amministrazione comunale di portare a termine la pista ciclabile su viale A.Moro

Il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna ha ufficializzato venerdì in una conferenza stampa la volontà di procedere verso il completamento della contestatissima pista ciclabile posta lungo i viali P.Togliatti e A.Moro. Lo ha fatto perché l’amministrazione, rimuovendo l’opera o modificandone la struttura e la capienza teme di dover rispondere di un danno erariale dell’ammontare di 450 mila euro nei confronti del ministero delle Infrastrutture, l’organo che ha finanziato il progetto.
Esso nasce da un’idea della giunta di centrosinistra guidata da Riccardo Rossi e sotto la giunta di Rossi iniziò l’iter di costruzione. Un percorso assai farraginoso, protrattosi a cavallo delle due consigliature a causa della lentezza con cui è stato realizzato dalla ditta napoletana che aveva vinto l’appalto. Appalto poi revocato proprio per la lentezza dei lavori ma senza che il problema principale potesse essere comunque affrontato: la pista restringe notevolmente lo spazio per il parcheggio delle auto e, di conseguenza, anche per il normale passaggio dei mezzi lungo le due carreggiate.
La pista ha infatti due sensi di marcia, che corrono al lato dell’aiuola spartitraffico che delimita le due carreggiate.
Le problematiche che essa causa alla circolazione stradale sono alla base tanto della netta contrarietà con la quale il centrodestra si è sempre relazionato con l’opera, sia nelle vesti di opposizione alla giunta Rossi sia in quelle di maggioranza subentrante a palazzo di Città, sia di molti cittadini sia dei commercianti che hanno l’attività su quegli importanti, dal momento che essa ne limita le possibilità commerciali, consentendo a fatica agli automobilisti di fermarsi.
Da questo nasce ora l’indignazione con la quale Confersercenti, a nome del presidente Michele Piccirillo, intende continuare a manifestare il proprio disagio per la costruzione della pista ciclabile: “Prendiamo atto della scelta “politica” del sindaco Marchionna – dichiara Piccirillo – che ha preferito non correre il rischio – improbabile – di danno erariale, rispetto al danno – certo – inflitto alla città, agli esercenti della zona, al sistema viario, e all’immagine complessiva della città stessa. Soprattutto, ha scelto, con consapevolezza, non evitare il danno che questa opera, rigettata da tutta la città, porterà agli esercenti ed ai residenti della zona.”
“Risibile poi la richiesta, a risposta scontata, formulata dall’Assessore ai lavori pubblici, al Segretario Generale dell’Ente, alla Avvocatura Comunale ed al Dirigente L.L.P.P. ai quali veniva richiesto il parere circa l’eventuale esposizione dell’Amministrazione Comunale al danno erariale, in considerazione dell’ipotesi di rinuncia all’ultimazione dell’opera. (come chiedere all’oste se il suo vino è buono!!), Basterebbe leggersi l’articolo 1223 del codice civile, al punto in cui è scritto che il danno erariale può essere definito sia come un indebito esborso di denaro pubblico, poiché non corrisponde a nessuna utilità acquisita, come nel nostro caso, e sia come un ‘mancato introito di denaro nelle casse della pubblica amministrazione”
E conclude: “Come associazione di categoria confidiamo nella capacità di adattamento e resilienza degli esercenti, delusi e rassegnati, siamo certi che faranno del loro meglio per mantenere aperte le attività e non cessarle. Tuttavia, per coloro che non ce la faranno, il nostro ufficio legale è disponibile ad aiutare ad intraprendere le conseguenti azioni risarcitorie, anche collettive”.