Decrescita del mercato del lavoro agricolo in Puglia: Foggia in controtendenza

L’indagine condotta dall’Osservatorio regionale Previdenza e Fondi della Flai Cgil Puglia rivela dati preoccupanti sull’occupazione nel settore agricolo della regione. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, si conferma una tendenza al ribasso negli ultimi anni. Tra il 2017 e il 2023, la Puglia ha perso complessivamente 32.817 braccianti agricoli, con una diminuzione significativa del 24% rispetto al 2017.
A livello provinciale, si registrano cali consistenti a Lecce (-1.112), Brindisi (-1.082), Bari (-979), Bat (-567) e Taranto (-365), mentre Foggia mostra una lieve crescita con +36 iscritti. Complessivamente, nel 2023 sono state svolte 15.016.334 giornate lavorative, con una riduzione di circa 303.500 rispetto all’anno precedente.
Particolarmente allarmante è il calo di giornate lavorative a Brindisi (-106.728) e Lecce (-97.695), le province maggiormente colpite dalla Xylella Fastidiosa.
Tuttavia, Foggia mostra una controtendenza con un aumento di +65.283 giornate. Questi dati evidenziano un’attenzione maggiore alla regolarità del lavoro, non proporzionale alla diminuzione degli addetti.Parallelamente, si osserva un aumento del numero di lavoratori stranieri impiegati nel settore agricolo. Nel 2023 risultano iscritti 36.519 stranieri, segnalando una diminuzione della manodopera locale. La provincia di Foggia continua ad essere il territorio con il maggior numero di lavoratori stranieri, principalmente di etnia romena, albanese, marocchina e bulgara.
Le giornate lavorative svolte dai lavoratori stranieri nel 2023 ammontano a 3.460.815, corrispondenti al 23% del totale delle giornate dichiarate nella regione. Anche il lavoro femminile nell’agricoltura rappresenta una quota significativa, pari al 38,1%, con la maggior concentrazione tra le 101 e le 150 giornate lavorate.
I dati evidenziano una situazione critica per il settore agricolo pugliese, con una costante diminuzione degli addetti locali e un aumento della dipendenza dai lavoratori stranieri, oltre a una significativa presenza di lavoro femminile. La situazione richiede interventi mirati per garantire condizioni di lavoro dignitose e sostenibili nel settore.