Pasquale Colonna, artigiano cestaio: “Bisogna tutelare l’artigianato, sta scomparendo”
Alcuni antichi mestieri rischiano di scomparire, di perdersi inesorabilmente nell’oblio di un passato che non torna più. Eppure proprio i mestieri dell’artigianato “di una volta” sono i più affascinanti perché raccontano storie, stimolano ricordi ed emozioni, caratterizzano un territorio.
La Puglia è culla di tradizioni antiche che riaffiorano attraverso usanze e professioni ormai appannaggio di pochi. Alcune di queste le abbiamo viste praticare dai nostri anni tanti anni fa, chi non ha avuto tale fortuna le ha apprese in qualche libro che parla di storia.
Abbiamo incontrato un artigiano cestaio, Pasquale Colonna, che ha voluto raccontarci la bellezza del suo hobby e la passione che ci mette nel realizzare manufatti rigorosamente a mano, come si faceva una volta.
Pasquale, originario di Lavello, commerciante in pensione, da qualche anno è entrato a far parte di una associazione di Andria, “Ying & Yang” che si occupa di promozione di artigianato e attività manuali.
Ciao, Pasquale. Da quanto tempo pratichi questa attività artigianale di cestineria?
Sono andato in pensione, e siccome non mi piace starmene fermo, ho cominciato a praticare intrecci di cestini. Piano piano ci ho preso gusto, questo è un hobby che rilassa, calma i nervi e fa restare attivo il cervello. Oggi ci sono poche persone che realizzano manufatti e cestini con la lavorazione artigianale di una volta. Siamo diventati, come si dice, “mosche bianche”.
Come ti organizzi con il materiale? Te ne occupi personalmente?
Per realizzare i cestini e altri manufatti utilizzo sia i polloni di ulivo che alcune tipologie di canne che si trovano sulle rive dei fiumi. Nel periodo “giusto” per raccolta mi reco personalmente nei pressi dell’Ofanto e faccio una bella scorta di materiale. Certo, oggi andare in riva ai fiumi è diventato pericoloso, è importante conoscere bene i posti e stare bene attenti a cinghiali e mucche che potrebbero essere aggressivi.
Cosa fai per promuovere i tuoi manufatti?
Da qualche tempo mi sono iscritto ad un’associazione di promozione sociale di Andria, che organizza corsi di cucito e altre attività artigianali (ad esempio l’uncinetto). Inoltre partecipo ai mercatini artigianali in varie località, ed espongo ciò che realizzo negli eventi a cui l’associazione aderisce, in Puglia e altrove.
Con l’associazione Kama di Cerignola (Fg), invece, ho più volte organizzato un corso di cestineria per chi vuole imparare a costruire cestini in maniera artigianale. Ne faremo un altro a breve, quindi chi è interessato può consultare la Responsabile Brigida Russo, referente del progetto “I Pazzerelli”.
Secondo te si potrebbe fare qualcosa per incentivare e promuovere l’artigianato?
Certo! Purtroppo enti ed istituzioni non fanno abbastanza, tutto è lasciato all’iniziativa dei privati e di alcuni appassionati e volenterosi. E’ anche necessario far comprendere il valore degli oggetti artigianali. Le persone sono ormai abituate ad acquistare chincaglierie cinesi e discutono anche il prezzo ad un artigiano, che magari ci ha messo ore per fare un cestino come si deve. E’ una questione di cultura, insomma. Non siamo più avvezzi a dare valore alle cose fatte a mano, è tutto usa e getta oggi.