Prendeva soldi per le visite e per favorire la figlia, rinvio a giudizio per l’oncologo barese Lorusso

Prendeva soldi per le visite e per favorire la figlia, rinvio a giudizio per l’oncologo barese Lorusso Dopo una lunga attività d’indagine da parte della Procura della Repubblica di Bari, si è giunti ad uno snodo cruciale.
L’ex primario di oncologia medica dell’Istituto tumori Giovanni Paolo II, Vito Lorusso, è stato rinviato a giudizio.

Il dott. Vito Lorusso è indagato per i reati di peculato e concussione. Secondo quanto sostenuto dal Sostituto Procuratore, il medico avrebbe chiesto soldi a pazienti malati di cancro per visite e ricoveri.
Il dott. Lorusso si trovava agli arresti domiciliari da giugno ma poi è tornato in libertà. L’udienza preliminare è stata fissata per il 9 aprile.
Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite da Carabinieri e Procura, era emerso che il medico si faceva pagare dai pazienti per garantire loro corsie preferenziali per visite e pratiche burocratiche, ovvero per inserirli direttamente in cima alle liste d’attesa del servizio sanitario nazionale, saltando così le code.
L’oncologo padre dell’ex consigliera comunale di Bari, Maria Carmen Lorusso, è stato arrestato ed è attualmente ai domiciliari, con l’accusa di aver stretto accordi con il clan Parisi, al fine di favorire l’elezione della figlia Carmen Lorusso al Comune di Bari.
In cambio dei voti alla figlia avrebbe curato un nipote del capoclan, poi deceduto.