Falcone (CON Emiliano): a Taranto la maggioranza non ha i numeri

A seguito degli attacchi del Sindaco di Taranto Melucci al Presidente del Consiglio comunale di Taranto, è intervenuto sull’accaduto il coordinatore provinciale del movimento CON Emiliano, il dott. Francesco Falcone.
Di seguito la nota stampa
Nonostante le continue trattative che hanno portato all’ultimo acquisto in maggioranza del consigliere Luigi Abbate, e nonostante l’accondiscendenza che gli riservano alcuni settori dell’opposizione “storica”, il sindaco Rinaldo Melucci non ha i numeri in aula e bisogna quindi scomodarne l’intervento per garantire il funzionamento dei lavori.
Questa è l’unica verità.
Vogliamo ribadire che è compito del presidente Piero Bitetti coordinare e dirigere in maniera imparziale la massima assise comunale e non certo, al pari di qualsiasi esponente dell’opposizione, essere garante dei numeri della maggioranza, che per essere tale deve averli a prescindere e non contando sulla continua presenza del presidente tanto da rendere esecrabile e commendevole una sua assenza per indisponibilità.
La maggioranza consiliare svolga il suo ruolo perché la terzietà è un’altra cosa e non è mai mancata nel comportamento di Bitetti e lo dimostra chiaramente il fatto che pur di svolgere la sua funzione, diverse volte ha assunto posizioni che lo hanno posto in discussione con il suo stesso movimento politico.
Piero Bitetti resterà dove si trova e non c’è nessuna legale motivazione che ne possa minacciare la funzione e il suo ruolo.
Al contrario, proprio per garantire la terzietà e il rispetto istituzionale, sarebbe il caso di rispondere alle questioni connesse al trasferimento del personale dipendente prima in forze nel suo ufficio, come questi lamenta, e senza il quale funzioni come quelle non possono restare sguarnite. E davvero torniamo ad augurarci non si tratti di trasferimenti punitivi verso dipendenti che non sono allineati con l’amministrazione perché sarebbe veramente preoccupante il contrario.
Ricordiamo a Melucci che gli enti che rappresenta non sono sue proprietà, che il dissenso va accettato anche quando è ormai così dilagante e che, piuttosto, meriterebbe approfondite riflessioni da parte sua.