Pedaliere sul lungomare di Bari: danneggiate dopo 48 ore

Tra entusiasmo e vandalismo, ecco la risposta all’innovazione pubblica di Bari.
Ieri il Comune ha annunciato l’installazione di tre coppie di pedaliere sul lungomare per favorire l’esercizio fisico mentre ci si gode la vista.
Ma, introdotte appena 48 ore fa, hanno già ricevuto una calda e rapida accoglienza dai cittadini, tanto rapida che una è già rotta.
L’accoglienza, tra selfie e critiche, evidenzia il rapporto dei baresi con l’innovazione pubblica.
Il pedale mancante sulla pedaliera del molo San Nicola è diventato un’icona della nostra città: la vetrina rotta della nostra incrollabile abilità nel rovinare le cose.
Un cittadino, intervistato, definisce il danno “prevedibile”, dimostrando che abbiamo un radar speciale per trasformare le iniziative positive in situazioni imbarazzanti.
Chi l’avrebbe mai detto? I baresi, con la solita delicatezza, hanno dimostrato quanto possano essere entusiasti nel testare la resistenza di un pedale.
Ecco l’ultima aggiunta al nostro catalogo di “cose che non durano nemmeno un weekend”.
Il nostro amore per l’innovazione si rivela ancora una volta: una miscela di selfie entusiastici e vandalismo creativo.
Le foto davanti alle pedaliere continuano a fioccare, dimostrando che i baresi son maestri nell’affrontare le avversità con un sorriso e una didascalia su Instagram.
Ma non disperiamo! Forse un giorno riusciremo a tenere intatta una nuova aggiunta alla città per almeno una settimana intera.
La novità delle pedaliere ha scatenato un vero e proprio ‘circo sociale’, tra entusiasmo e vandalismo, selfie, critiche e qualche prova fisica davanti alle telecamere.
Mentre alcuni applaudono l’idea di promuovere l’attività fisica in modo originale, altri non possono fare a meno di notare che forse avremmo dovuto aspettarci questo risultato.
Dopo tutto, non è la prima volta che una nuova aggiunta alla nostra città viene accolta con entusiasmo, solo per essere rapidamente danneggiata o portata via, come successe tempo fa con gli scooter elettrici.
Altri ancora, invece, ritengono queste pedaliere uno spreco di denaro pubblico.
Ma c’è una lezione da imparare qui: forse dovremmo mettere a disposizione dei corsi di educazione civica sulla cura dei beni collettivi insieme alle nuove pedaliere.
E, forse, la pedalata è destinata ad essere in salita.
Ma alla fine, a chi importa dei pedali mancanti? Abbiamo ancora il mare, il sole e la nostra infinita capacità di trasformare anche le situazioni più banali in eventi memorabili.