La Quarantana: tradizione pugliese della Quaresima a Foggia e provincia

Durante il periodo della Quaresima, in vista della Pasqua di Resurrezione, in Puglia ci sono tante tradizioni che segnano il passaggio da un momento buio, di riflessione, all’esplosione gioiosa e alla Luce della Pasqua.
Oltre ai Riti della Settimana Santa, che cominceranno la prossima settimana dopo la Domenica delle Palme, in questi giorni nelle strade pugliesi è tornata la Quarantana.
Si tratta di una bambola di pezza, vestita di nero a lutto per la morte del marito Carnevale. In realtà questo fantoccio personifica la Quaresima, mentre l’arancia che porta in grembo simboleggia l’inverno che sta andando via.
Le sette piume scandiscono invece le domeniche che precedono la Pasqua, a partire dal mercoledì delle Ceneri. Alcune volte la Quarantana viene rappresentata con un fuso in mano, che è il simbolo del tempo che passa. A seconda delle varie zone della Puglia, viene chiamata anche Caremma o Quaremma.
Le sette bambole della Quaresima
Per quanto riguarda invece Foggia e provincia, c’è una tradizione che si rinnova ancora di anno in anno, durante la Quaresima.
Si tratta delle “Sette Bambole della Quaresima“. Lo storico cerignolano Luciano Antonellis ha riportato e descritto tale usanza in uno dei suoi libri.
La tradizione consiste nell’appendere ad una cordicella, in ciascun quartiere del paese, e poi sul corso principale, sette bambole di stoffa nera, aventi l’aspetto di una suora. Le bamboline sono sette, una per ogni domenica di Quaresima.
Ogni domenica si taglia una suora, sino ad arrivare alla Pasqua. Il gesto di tagliare la bambolina dalla cordicella sta a simboleggiare il passaggio del periodo triste della Quaresima, tanto è vero che in passato ci si riuniva nei quartieri per festeggiare ogni volta il taglio di una bambola.
E’ una tradizione popolare che resiste ancora alla modernità dei tempi, e che in quanto tale andrebbe preservata e tramandata.