…E anche Fasano ha la sua pista ciclabile problematica

Paese che vai, pista ciclabile riuscita male o attira problemi che trovi. Dopo i casi di Brindisi, Mesagne e Lecce, documentati su queste pagine nei mesi scorsi, diamo notizia che la stessa problematica è sorta anche a Fasano, nel tracciato costruito per collegare il centro cittadino con la stazione ferroviaria, posta ad alcuni km da distanza.
I consiglieri d’opposizione Laura De Mola, Mario Schena e Lello Di Bari (ex sindaco del Comune, n.d.r) hanno presentato un’interrogazione che fa seguito, a distanza di quasi un anno, alla raccolta firme presentata, il 27 aprile 2023, da 500 persone residenti nelle contrade attraversate dalla pista, al fine di ottenere i seguenti obiettivi:
- eliminazione del cordolo che delimita la suddetta pista dal resto della carreggiata
2. reintroduzione del doppio senso di marcia
3. implementazione di un valido sistema di illuminazione, al posto di quello non funzionante esistente
L’amministrazione aveva avuto all’epoca anche l’umiltà di riconoscere le criticità nella costruzione dell’opera, e si era impegnata, a seguito della presentazione di una mozione firmata dagli stessi consiglieri di cui sopra, a modificarla nella direzione sopra descritta, non appena fosse stato svolto il collaudo. Tuttavia nessun fatto concreto ha dato seguito alla disponibilità esposta all’epoca dal sindaco, Francesco Zaccaria.
Oltre alle richieste di merito presentate, il rappresentante del gruppo che ha condotto lo scorso anno la raccolta firme, l’imprenditore agricolo Franco Palazzo, residente nella zona coinvolta, lamenta come “la pista ciclabile è già in stato di degrado e abbandono. Hanno privato noi residenti di alcuni diritti con notevoli difficoltà per chi deve raggiungere Fasano e per chi deve raggiungere i propri terreni per lavorarci. Non possiamo continuare ad avere queste problematiche dopo averne avute già tante nell’estate scorsa (la strada è utilizzata anche dal traffico che raggiunge la zona costiera). Chiediamo risposte immediate al sindaco”.
L’indicazione che pare di poter trarre dalla vicenda è la stessa cui siamo giunti anche negli altri casi simili. Le amministrazioni comunali si candidano a ricevere i finanziamenti di appositi bandi, in questo caso regionale, nell’ambito del programma dell’Asse IV – Azione 4.4 “Interventi per l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e sub urbane” del Por Puglia Fesr-Fse 2014-2020 – Percorsi ciclabili e ciclopedonali”, per un importo complessivo finanziabile di 742 mila euro, volti a sostenere la cosiddetta “mobilità sostenibile”.
Una volta ottenutolo, devono ovviamente spendere i soldi secondo le indicazioni predisposte nel bando ma troppo spesso capita che non siano valutati opportunamente il contesto lungo il quale l’opera si andrà ad insediare, la fattibilità della stessa nel contesto degli spazi presenti in quella particolare strada, e quindi i disagi che la stessa può creare, a scapito dei supposti vantaggi. Accade insomma che per assecondare una vulgata, quella della sostenibilità ambientale a tutti i costi, si finiscano col fare danni alla stessa causa in nome della quale si è realizzata l’infrastruttura.
La lezione da trarre da questo ulteriore caso ci pare possa essere la seguente: le piste ciclabili possono costruirsi solo dove gli spazi urbani a disposizione lo consentano, e questi non sono assolutamente facili da trovare nelle nostre città, piccoli e grandi che siano, giacché esse presentano un’urbanistica che è quella che è. Non siamo a Montreal, e neppure a Stoccolma.
Altrimenti siano costruite, e sono davvero le benvenute lì, su quelle extraurbane, dove i ciclisti, anche quelli che rispettando appieno il codice della strada procedono in fila indiana o comunque sull’estrema destra della carreggiata, devono tuttavia condividerla con mezzi a motore che troppo spesso si mostrano del tutto irrispettosi di quel peraltro del tutto aleatorio “metro e mezzo di distanza” che le normative impongono loro di lasciare lateralmente in fase di sorpasso al ciclista.
(nell’immagine di copertina, la pista ciclabile nel centro di Brindisi)