Brumotti minacciato dal clan Diomede a Casamassima

“Ti sparo in testa, io sono un Diomede.” Brumotti, l’audace inviato di Striscia, svela una Puglia inedita: minacce, ‘merdine’ volanti e una peculiarità locale inaspettata.
Mentre inseguiva automobilisti indisciplinati senza tagliandino sui posti per disabili a Casamassima, Vittorio Brumotti si è imbattuto in un personaggio locale dal linguaggio pittoresco.
Un mix di minacce, insulti e dichiarazioni d’appartenenza a un clan mafioso in dialetto, il tutto condito da una ‘merdina’ volante.
Brumotti, ignaro del folklore pugliese, ha cercato spiegazioni a una minaccia enigmatica: “Sono un Diomede, ti sparo in testa.” Una promessa bizzarra e poco chiara per l’inviato ligure, che lo ha lasciato a bocca aperta.
Casamassima, di solito tranquilla, si trova ora al centro dell’attenzione nazionale grazie a un incontro surreale tra Brumotti e, forse, il clan Diomede.
Una volta sorpreso l’automobilista, Brumotti gli domanda perché abbia parcheggiato sul posto disabili. “Mio padre è disabile, lo sto andando a prendere dal supermercato”, risponde.
Ma poi torna da solo. L’uomo, dopo aver buttato via la ‘merdina’ lasciata da Brumotti sul tetto della sua auto per segnalare l’infrazione commessa, inizia a minacciare l’inviato di Striscia.
“Ti sparo in testa, io sono un Diomede” diventa così la frase di risonanza di una vicenda che ha messo in scena il lato più grottesco del Meridione italiano.
In un’Italia che sa sorprendere sempre, Brumotti si è imbattuto in una situazione che nessun copione avrebbe potuto prevedere.
Un’esperienza che dimostra che, a volte, la realtà supera di gran lunga la finzione, soprattutto quando il “folklore locale” si mescola con l’audacia televisiva.
La minaccia di sparare in testa potrebbe sembrare esagerata, e nel contesto di un incontro così surreale, diventa il colpo di scena che nessuno si aspettava.
In fondo, forse Brumotti, nel suo tour italiano, non prevedeva un’interazione così pittoresca e inaspettata nel cuore del Meridione.
La Puglia regala così all’inviato di Striscia un capitolo inedito, dove la satira incontra il macabro.