Una denuncia coraggiosa rivela l’orrore della violenza domestica

Una denuncia coraggiosa rivela l’orrore della violenza domestica. L’ennesimo dramma di violenza familiare si è consumato ad Andria, con una donna che ha subito maltrattamenti da parte del suo ex compagno e dai genitori di lui.
La vittima, incinta al momento degli atti violenti, ha avuto il coraggio di chiedere aiuto alla polizia, consentendo l’emissione di un’ordinanza che impone al trentatreenne e ai suoi genitori, entrambi cinquantenni, il divieto di avvicinamento e l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico come misura cautelare.
Umiliata, offesa, aggredita: sono queste le parole che descrivono l’orrore che la donna ha vissuto nelle mani dell’uomo e dei suoi genitori. La violenza non si è fermata nemmeno durante la gravidanza, mettendo a rischio la vita della vittima e del nascituro.
La denuncia della donna rivela un quadro angosciante di continui maltrattamenti e atti persecutori. La vittima ha vissuto in uno stato di ansia costante, tanto da non riuscire ad uscire di casa per paura di incontrare i suoi aguzzini, anche dopo la fine della relazione con il trentatreenne.
Le accuse nei confronti dell’uomo e dei suoi genitori sono pesanti: maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. La donna ha raccontato di un “regime di vita umiliante e violento“, sottolineando la natura “dolorosa e mortificante” dei rapporti con il suo ex compagno.
La situazione è diventata così insostenibile che la vittima ha optato per un cambio di abitudini di vita cercando in ogni modo di “preservare la sua incolumità e quella dei suoi familiari“.

Dall’inizio del 2024 i casi di violenza sulle donne sono circa uno ogni due giorni, un dato allarmante che pone una dolorosa attenzione sul richiamo alla necessità di affrontare questo tema, garantendo protezione e supporto a chi ne è vittima.
La denuncia coraggiosa rivela l’orrore della violenza domestica e svela la brutalità di un rapporto tossico, sottolineando l’importanza di una risposta decisa da parte delle autorità per contrastare un fenomeno che continua a segnare la vita di molte donne.