A Cerignola l’onestà diventa virtuale e i bonifici fantasma: cronaca di una truffa

A Cerignola l’onesta diventa virtuale, e il teatro delle operazioni si sposta online, dove i bonifici diventano fantasma. In una società dove la fiducia si misura in “like” e le emoticon sostituiscono i gesti, un audace truffatore ha deciso di elevarsi a maestro dell’inganno, confezionando una truffa che sarebbe quasi da ammirare, se non fosse per il finale a sorpresa.
“Io sono una persona onesta“, dichiarava il nostro protagonista, corredando la sua affermazione con emoticon a forma di cuore, nell’intento di carpire la fiducia di un ignaro venditore online. Armato di una pazienza degna di un santo e di una conoscenza tecnica da far invidia a un addetto al supporto, il nostro eroe dell’era digitale ha saputo tessere la sua tela, convincendo la sua preda a inviargli un pc per la modica cifra di 520 euro.
A Cerignola, la truffa si concretizza, ma il bonifico… ah, il bonifico resta un dolce sogno. Presentato con fierezza ma esistente quanto il famoso ponte che si vende ai turisti, il pagamento si rivela per quello che è: un fantasma digitale. E mentre il pacco viaggiava fiducioso verso il sud, la vittima rimaneva a bocca asciutta, con il portafoglio leggermente più leggero e una storia incredibile da raccontare.
La scoperta della truffa arriva come un fulmine a ciel sereno, annunciata da una telefonata che sfocia in una risata beffarda: “Ti ho truffato, il bonifico era falso“. A questo punto, la comunicazione diventa un monologo, le risposte si perdono nel vuoto, lasciando il nostro venditore non solo senza pc, ma con un sorriso amaro stampato sul viso.
Nell’era digitale, a Cerignola come nel resto del mondo, l’onestà virtuale si paga, ma i bonifici fantasma costano caro. Una storia che ci ricorda di tenere gli occhi aperti e di non lasciarci abbindolare dalle parole, specialmente quando sono accompagnate da cuoricini e promesse di onestà.