IL RAPPER KID YUGI CANTA IL “FUME SCURE” DI TARANTO NEL SUO NUOVO ALBUM
di Claudio Leone
Il titolo del nuovo album del giovane rapper tarantino Kid Yugi è “I Nomi del Diavolo”, e tra i nomi diabolici l’artista mette anche l’Ilva. Infatti la canzone 9 dell’album è “Ilva (Fume Scure rmx)” ed è una nuova versione della canzone dell’importante artista tarantino Fido Guido (Guido De Vincentis).
Il pezzo riprende sia il beat della canzone originale, ma soprattutto il ritornello che canta “ Se vede da lundane nu fume scure, tanda scure ca no brille chiù na luce”, riferendosi ai fumi dei camini industriali che inquinano la città di Taranto ormai da decenni e decenni.
Fido Guido è sempre stato uno degli artisti tarantini più attivi nella lotta all’inquinamento insieme a tanti altri come Mama Marjas, Antonio Diodato e Michele Riondino, e Kid Yugi con questa canzone sembra essersi dichiarato ambasciatore presso le nuove generazioni delle tematiche ambientali.
L’artista tarantino (massafrese per la precisione) ha ventitré anni ma ha già milioni di ascolti sulle piattaforme di streaming e oltre quattrocentomila follower su Instagram, e il suo successo è anche certificato dalle tante collaborazioni presenti nell’album con i top player della scena rap e trap italiana (Noyz Narcos, Geolier, Ernia, Sfera Ebbasta,…).
Non è per niente scontato che un artista in rampa di lancio per il grande pubblico scelga di sostenere una battaglia locale e politica come quella ambientale di Taranto, ma Kid Yugi ha mostrato un enorme coraggio e una voglia prorompente di farsi portavoce di un messaggio di profondo malessere di una comunità intera e la mancanza di speranza che affligge le nuove generazioni. “I bambini hanno imparato che è normale, perché gli hanno insegnato a non amare, vincere e sognare, soffrire e arrancare, perdere e combattere, vivere o mangiare”, queste barre del pezzo esprimono tutta la sfiducia dei tarantini presi in giro dai governi di ogni colore, democratici con la sinistra ecologista e il centro moderato, cinque stelle in versione di destra con Salvini e di sinistra con Zingaretti, centrodestra vincitore delle elezioni e nelle ammucchiate Monti e Draghi, tutti incapaci in vent’anni di trovare una soluzione che pacificasse la città restituendo un futuro ai cittadini tarantini.
“Se tutto quello che ci uccide lo chiami risorsa denunce marce, sbirri antisommossa, la pelle riarsa di chi combatte una guerra già persa, stretti in una morsa, forza diamo fine a questa farsa”, è l’amara verità di chi dopo anni e anni di lotte nelle sedi istituzionali, nelle strade, dove in tanti hanno affrontato processi dopo quelle manifestazioni, si rende conto di aver ottenuto poco, o niente.