Tafferugli a Gallipoli: un derby infuocato tra tifosi

Nel pittoresco scenario di Gallipoli, dove il calcio è più di una passione, il derby Gallipoli-Nardò si è trasformato in uno scenario degno di un film d’azione, ma senza popcorn. Tafferugli a Gallipoli: questa la frase chiave che ha catalizzato l’attenzione dei media dopo che un momento di sport si è trasformato in uno scontro tra titani fuori dallo stadio.
La domenica di calcio si è conclusa con un bilancio degno di una piccola battaglia: un arresto, 10 denunce, un daspo e non solo. Ma cosa accade quando il tifo sfocia nell’irrazionale? Quando la passione per il calcio diventa un pretesto per dimenticare le regole della civiltà?
Le forze dell’ordine, in una sinergia operativa che ha coinvolto il Commissariato di P.S. di Gallipoli, di Nardò e la Digos della Questura di Lecce, hanno dovuto mettere a segno un’operazione che ricorderanno per molto tempo. Tra sciarpe al vento e cappucci, la rivalità si è espressa con aste di bandiere e oggetti contundenti.
Sul campo, nessuna grave lesione o danneggiamento, ma le immagini di quei momenti parleranno a lungo nelle cronache locali. L’intervento delle forze dell’ordine ha riportato l’ordine, ma il post-partita ha lasciato un segno. Tra i facinorosi, un individuo è stato arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, dimostrando che a volte, nel calcio, si può perdere molto più di una partita.
Il lavoro investigativo non si è fermato alla dispersione della folla. Grazie alla revisione delle immagini e al riconoscimento diretto, gli investigatori hanno potuto mettere un nome su quei volti travisati, denunciando 10 tifosi per rissa aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
E mentre Gallipoli e Nardò contano i danni di una domenica di passione calcistica troppo accesa, resta l’amara constatazione che nel calcio, come nella vita, la vera sconfitta è perdere il senso della misura.