Alessandro Morricella, arrivano le condanne per omicidio colposo per tre dirigenti
Il Tribunale di Taranto ha emesso tre condanne per omicidio colposo in relazione alla tragica morte dell’operaio dell’ex Ilva, Alessandro Morricella, avvenuta nel giugno del 2015.
Morricella, originario di Martina Franca, venne stato investito da un getto di ghisa mentre si trovava sul piano di colata dell’altoforno 2, dove stava eseguendo misurazioni di temperatura.
Le condanne sono state assegnate a Ruggiero Cola, all’epoca direttore dello stabilimento, a Vito Vitale, direttore dell’area ghisa, e a Salvatore Rizzo, capo area.
Cola è stato condannato a sei anni di carcere, mentre Vitale e Rizzo dovranno scontare cinque anni di reclusione.
Altre figure coinvolte nel caso, come Massimo Rosini (ex direttore generale di Ilva spa), il capo turno di Morricella, Saverio Campidoglio, e il tecnico del campo di colata, Domenico Catucci, sono stati assolti.
Secondo quanto emerso durante il processo, i tre condannati non avrebbero adottato le misure tecniche e organizzative necessarie per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro, in particolare non avrebbero installato schermi protettivi o altri dispositivi idonei a prevenire incidenti del genere.
Nel momento dell’incidente, l’Ilva era sotto amministrazione straordinaria, e la sentenza è stata resa pubblica oggi dalla giudice Federica Furio.
A seguito della morte di Morricella, l’altoforno 2 è stato sottoposto a lavori di miglioramento del piano di colata, con un investimento di circa 10 milioni di euro, ma attualmente risulta fermo.