Finto prete in azione: Truffe sacre colpiscono parrocchie tra Puglia, Abruzzo e Basilicata

Controllate che il vostro prete non sia un truffatore prima di aprire il portafoglio. Finto prete in azione: Truffe sacre colpiscono parrocchie tra Puglia, Abruzzo e Basilicata in un mondo dove la beneficenza è spesso un’elegante maschera per l’autocompiacimento.
Un giovane andriese di 23 anni ha elevato l’arte della truffa a nuovo sacramento, dimostrando che, prima di elargire donazioni, forse dovremmo chiederci non solo se il nostro interlocutore abbia una parrocchia, ma anche se sia capace di distinguere un’Ave Maria da una pizza margherita.
Questo aspirante santo, già noto alle autorità per virtù analoghe, ha ricevuto una nuova benedizione sotto forma di ordinanza di custodia cautelare, con l’accusa di truffa aggravata e sostituzione di persona.
Viaggiando attraverso la Sacra Trinità delle regioni italiane – Puglia, Abruzzo, e Basilicata – il nostro eroe ha raccolto offerte per i poveri, ovvero il suo portafoglio, fingendosi un prete con un’abilità tale da far invidia ai migliori attori di metodo.
La sua ultima miracolosa moltiplicazione dei pani (o meglio, dei soldi) ha visto un generoso sacerdote di Canosa di Puglia donare la modica somma di 7.000 euro per il sostegno di una ragazza madre, presumibilmente santa ma certamente immaginaria.
Le indagini, sollecitate dalla fede incrollabile di un sacerdote truffato, hanno rivelato che il nostro giovane prodigio ha praticato la sua particolare forma di evangelizzazione spingendo i preti a liberarsi di somme che oscillavano tra i 100 euro e i vari migliaia.
In effetti, il criterio di selezione dei suoi benefattori sembra essere stato divinamente ispirato, puntando su quei poveri di spirito che credevano di fare del bene.
Riflettendo ironicamente su questa saga di fede, inganni e donazioni, emerge un monito: prima di aprire il cuore (e il portafoglio) alle richieste di aiuto, forse vale la pena assicurarsi non solo che il nostro uomo di chiesa abbia una parrocchia, ma anche che non abbia un piede già piantato in prigione.
E, per chi crede che l’aspetto fisico non inganni, magari controllare anche se il vostro nuovo prete amico è piuttosto magro o insolitamente prosperoso potrebbe rivelarsi un ulteriore step verso la salvezza… finanziaria.