Proteste a Taranto contro le “cartelle pazze” per i servizi domiciliari: CGIL e UIL mobilitano i cittadini
I cittadini di Taranto si preparano alla mobilitazione dopo l’assemblea promossa dalla CGIL e dalla UIL in merito alle controversie sulle “cartelle pazze” riguardanti la quota di co-partecipazione ai costi per l’assistenza domiciliare integrata di ADI e SAD. La riunione, tenutasi ieri sera, ha evidenziato la crescente frustrazione degli utenti di fronte alla mancata risoluzione del problema da parte dell’amministrazione comunale.
Secondo i referenti sindacali della CGIL e della UIL, Ronsisvalle e Eramo, la modifica al Regolamento comunale senza il coinvolgimento dei sindacati ha colpito duramente le finanze di famiglie già in difficoltà a causa dei costi elevati legati alla fragilità. Nonostante le promesse iniziali di ritirare le cartelle di pagamento, l’amministrazione comunale sembra insistere nel richiedere importi fino a 25mila euro complessivi, una somma che, secondo i sindacati, potrebbe essere impiegata in settori più prioritari come l’assistenza sociale anziché nell’intrattenimento.
La questione sollevata da CGIL e UIL non riguarda solamente l’aspetto economico, ma anche le scelte politiche che riflettono le priorità della governance locale in materia di giustizia sociale e inclusione.
Con 350 famiglie e 60 operatori socio-sanitari coinvolti direttamente da questa decisione politica, sorge la domanda sulla coerenza dell’ente pubblico nel perseguire l’equità sociale e l’individuazione delle priorità.
Di fronte a questa situazione, i rappresentanti sindacali hanno chiarito che è necessario ritirare le richieste di pagamento e modificare il regolamento comunale per garantire l’accesso ai servizi essenziali senza gravare sulle famiglie già vulnerabili. In caso contrario, minacciano di portare la protesta nelle piazze.
Le critiche non si limitano alla CGIL e alla UIL; numerosi consiglieri comunali, tra cui Gianni Liviano, Enzo Di Gregorio, Lucio Lonoce, Luca Contrario, Antonio Lenti e Mario Odone, hanno espresso preoccupazione per il trattamento riservato ai cittadini più deboli. Essi evidenziano la mancanza di intervento da parte dell’Assessore ai Servizi Sociali, dottoressa Ficocelli, nonostante le richieste pervenute.
In una nota stampa congiunta, i consiglieri sottolineano la necessità di soluzioni immediate per alleviare le difficoltà finanziarie e sanitarie dei cittadini, criticando l’inerzia dell’amministrazione comunale nel risolvere il problema e nel fornire chiarezza sulla situazione.
In conclusione, la situazione delle “cartelle pazze” a Taranto rappresenta un grave problema sociale che richiede un intervento urgente e una maggiore sensibilità da parte delle autorità locali verso i cittadini più vulnerabili. La mobilitazione dei sindacati e dei rappresentanti locali testimonia la determinazione della comunità nel difendere i propri diritti e la propria dignità.