I Giochi del Mediterraneo spingono il Taranto F.C. verso Brindisi.

La necessità di iniziare i lavori di ammodernamento dello stadio “Erasmo Iacovone” in vista del Giochi del Mediterraneo del 2026, portano il Taranto Calcio, in piena lotta quest’anno per la promozione in serie B, a dover cercare una soluzione di ripiego che consenta di effettuare le partite interne della prossima stagione in un’altra città. La soluzione più fattibile, per la vicinanza e per i buoni rapporti fra le amministrazioni comunali, è quella di Brindisi, il cui stadio comunale “Fanuzzi” sta ultimando i lavori di messa in sicurezza tali da consentirgli di ottenere l’omologazione piena da parte della Lega di serie C, in assenza della quale può entrare allo stadio un numero più limitato di persone rispetto alla capienza massima, di circa 11 mila posti. Il Taranto si allenerebbe quindi nell’antistadio dello Iacovone, e farebbe poi le partite interne a Brindisi: manca solo l’ufficializzazione.
Il sindaco Rinaldo Melucci ha così commentato la questione: “Mettiamo a disposizione del Taranto FC la soluzione più funzionale affinché la squadra e i tifosi possano proseguire il loro cammino futuro vicino casa. Per questo, ringrazio sentitamente il sindaco Giuseppe Marchionna che è stato ben lieto di ricambiare la disponibilità ricevuta lo scorso anno dello stadio Iacovone per la disputa delle partite casalinghe da parte del Brindisi Calcio”.
Il Brindisi Calcio si trova invece impelagato all’ultimo posto della graduatoria, in lotta disperata per non tornare subito in serie D, ma anche alle prese con vicissitudini societarie ed alla ricerca di nuovi soci che possano garantire di costruire un sodalizio tecnicamente all’altezza di un campionato professionistico. Ma lo stadio “Fanuzzi” stesso rientra al centro delle questioni legate alla disputa dei Giochi del Mediterraneo del 2026, perché Brindisi sarebbe una delle quattro sedi, assieme a Taranto, Francavilla Fontana e Lecce, nelle quali disputare il torneo di calcio. Esiste quindi un piano di reale ristrutturazione dell’impianto, per l’ammontare complessivo di 6 milioni di euro, più approfondito di quello tuttora ancora in corso, e destinato nelle previsioni a ricostruire le gradinate e a renderle coperte, ad ammodernare la tribuna centrale, creando un’area riservata per la stampa e per le autorità, aumentando la stessa capienza complessiva.
Bisognerebbe trovare allora un altro sede per disputare le partite del Brindisi (ed eventualmente anche del Taranto), oppure i lavori programmati non lo richiederebbero? Ricordiamo, per fare un esempio con stadi di dimensioni e importanza ben più rilevanti, che a San Siro si continuò a giocare durante la costruzione del terzo anello per i mondiali del ’90. Non così, all’Olimpico di Roma. Ma non sono forse gli stessi Giochi del 2026 ad essere il rebus maggiore che racchiude al suo interno tanti rebus minori?