Ecomafie in Puglia: un allarme ambientale crescente

Le ecomafie in Puglia rappresentano una minaccia sempre più preoccupante per l’ambiente e la salute pubblica. Secondo recenti denunce da parte di Coldiretti Puglia, corroborate dai dati di Legambiente, la regione si trova al secondo posto a livello nazionale per reati ambientali legati principalmente allo smaltimento illegale dei rifiuti. Questo fenomeno vede le aree rurali trasformarsi in discariche a cielo aperto, con conseguenze devastanti per il territorio.
Le campagne del Foggiano e altre province della Puglia sono diventate il bersaglio preferito delle ecomafie. Rifiuti di ogni tipo, spesso provenienti anche da regioni limitrofe, vengono illegalmente sversati e bruciati nei campi. Queste pratiche non solo inquinano l’ambiente ma provocano anche un danno economico significativo agli agricoltori, costretti a rimuovere a proprie spese i rifiuti abbandonati.
A Andria, nella provincia BAT, e in quella di Brindisi, si segnala l’abbandono di rifiuti negli oliveti e lo scarico notturno di materiale altamente inquinante, come Eternit e copertoni. Questi atti vandalici non solo degradano l’ambiente ma danneggiano gravemente l’immagine di un settore cruciale per l’economia locale.
Di fronte a questa emergenza ambientale, Coldiretti Puglia insiste sulla necessità di adottare misure severe per tutelare la sicurezza e la salute pubblica. È fondamentale accertare le responsabilità e avviare azioni di risarcimento danni a favore delle comunità e delle imprese colpite. Inoltre, è vitale salvaguardare le aree a vocazione agricola, limitando l’autorizzazione di insediamenti a rischio e rafforzando i controlli.
Le ecomafie in Puglia non sono soltanto un problema di criminalità organizzata ma coinvolgono anche comportamenti irresponsabili da parte di singoli cittadini. Questa situazione richiede una risposta collettiva, che passa per una maggiore consapevolezza civica e l’implementazione di politiche ambientali efficaci.