Rinvio a giudizio senza attenuanti per il 17enne autore dell’omicidio Stasi.

Sarà processato senza potersi avvalere di attenuanti legate ad un eventuale incapacità di intendere o di volere, anche solo parziale, L.B, ancora 17enne il 9 novembre 2022 quando uccise, sul portone della propria abitazione a Francavilla Fontana, il 19enne Paolo Stasi. L’omicidio maturò nell’ambito di debiti legati allo spaccio di droga. L.B. che, ammettendo la propria responsabilità ha voluto far ricorso al rito abbreviato, vantava un credito di 5000 euro per partite di droga che consegnava allo Stasi e a sua madre, anch’essa sotto processo, col compito poi di confezionarle per la vendita.
Lo ha stabilito la giudice per l’udienza preliminare del Tribunale minorile di Lecce, Lucia Rabboni, respingendo la richiesta del difensore del giovane e la perizia presentata sul suo stato di salute mentale. Risponderà quindi di “omicidio volontario” con l’aggravante dei “futili motivi”, in concorso con il 22enne Christian Candita, il quale lo accompagnò quella sera in auto, con la sua Fiat Grande Punto, e lo riprese a bordo dopo che il 17enne aveva freddato Stasi.
Il fatto che l’omicida abbia cercato di sminuire le responsabilità dell’accompagnatore, dichiarando che egli non fosse consapevole delle sue intenzioni di uccidere e neppure che avesse con sé una pistola, si collega alla tesi difensiva esposta da L.B. nel corso delle indagini preliminari, quando egli asserì di voler solamente intimidire Stasi, di volergli mettere pressione, senza volerlo neppure colpire. Il collegio giudiziale è stato però di parere completamente diverso e lo ha rinviato a giudizio.
L’omicidio di Paolo Stasi creò grande clamore a Francavilla Fontana, e la vicenda restò molti mesi avvolta nel mistero, quanti ne passarono per dare un volto ed una identità ai soggetti aggressori. La vittima era del resto un giovane di buona famiglia, da poco diplomato, non facilmente riconducibile neppure a settori dell’economia illegale.