Mobilitazione degli agricoltori salentini quest’oggi, in corteo da Brindisi a Bari

Nuova giornata di protesta del movimento degli agricoltori salentini. Quest’oggi, un corteo di 70 trattori partito alle prime luci dell’alba da Brindisi, marciando ai ritmi che possono tenere dei trattori agricoli, ha raggiunto in circa cinque ore di viaggio Bari, dirigendosi verso la sede del Consiglio regionale, dove fra l’altro era in programma una seduta, iniziata con ritardo proprio per l’arrivo di questa nutrita rappresentanza. Il Presidente Michele Emiliano ha promesso di convocare un tavolo di crisi sulla questione.
Le rivendicazioni che il Movimento avanza sono composite, come evidenziato nelle settimane passate, in occasione delle precedenti manifestazioni, ma la madre di tutte le richieste, quella che ne sussume gran parte, è la riforma della Pac, la Politica agricola comunitaria, un moloch indigeribile di regolamenti e burocrazia che l’UE ha partorito lo scorso anno allo scopo, dicono, di rendere l’agricoltura sostenibile per l’ambiente. Al suo interno sono contenute una serie di normative sulle quali il movimento si è impuntato, dall’aumento dei costi della benzina agricola allo stop ai pesticidi, dall’invasione di prodotti dall’estero, che ai pesticidi fanno abbondantemente ricorso, all’obbligo di lasciare il 4% dei terreni ogni anno incolti, su cui c’è stato già un ripensamento dell’UE, dalla farina di insetti alle carni coltivate, dalla mancanza di sussidi adeguati per i periodi di difficoltà alla tutela delle coltivazioni autoctone.
Su questa base, si innestano ragioni più specifiche del contesto pugliese e salentino, come la piaga della Xylella e la questione dei famigerati Consorzi di bonifica. Di seguito, alcune dichiarazioni dei consiglieri regionali prima che iniziassero i lavori dell’assise. Per Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo economico e alle Attività Produttive, “gli agricoltori hanno chiesto di mettere da parte le diatribe politiche fra le parti. Un grido di dolore che era necessario ascoltare”. Per Paolo Pagliaro, consigliere d’Opposizione, “le problematiche di una regione lunga come la Puglia si palesano anche nella questione Xylella, perché la Regione si preoccupa più che altro di evitare che essa distrugga le coltivazioni del barese, più che aiutare chi ha vissuto e patito il diffondersi del batterio, con danni incalcolabili”.
Fra i Comuni della provincia di Brindisi, invece, quello che maggiormente si sta mobilitando per sostenere la protesta degli agricoltori è Carovigno, dove due settimane fa è stato già organizzato un presidio di lotta, con la presenza del sindaco Massimo Lanzilotti, mentre per per domani è fissato un consiglio comunale monotematico sull’argomento, con la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Per Francesco Leoci, presidente del consiglio comunale di Carovigno, “le scene cui stiamo assistendo non ci hanno lasciato indifferenti, perché in gioco c’è la sopravvivenza di un intero settore e di tante famiglie che vivono di agricoltura, anche nella nostra città. Come amministrazione comunale faremo sentire la nostra voce e quella dell’intera comunità, è necessario che il governo intervenga e accolga le richieste degli agricoltori”.
Nel governo si gioca contemporaneamente un’altra partita interna, fra Lega e Fratelli d’Italia, volta ad intestarsi il ruolo di riferimento per il movimento che protesta. Tanto gli esponenti del partito di Salvini quanto il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare in quota FdI, Francesco Lollobrigida, si dicono completamente dalla parte degli agricoltori. Essi, tuttavia, pare vogliano mantenere sulla questione un atteggiamento apolitico, interessati come sono, unicamente, a ottenere dei risultati, non a correre il rischio di farsi strumentalizzare.