Stress da disoccupazione: atto estremo a Surbo

In un piccolo comune del Salento, Surbo, si è consumato un episodio che ha destato non poco allarme sociale, gettando luce su un problema sempre più diffuso: lo stress da disoccupazione. Marco Zecca, un uomo di 32 anni, ha compiuto un gesto estremo, mettendo a repentaglio non solo la proprietà altrui ma anche la propria libertà. La sera del 5 febbraio, in preda a un impeto di rabbia e frustrazione, Zecca ha incendiato l’auto di un vicino di casa, un 55enne, con il quale aveva in precedenza avuto dissapori per questioni apparentemente banali.
Il contesto di questo gesto drammatico è una condizione di disagio psicologico acuito dalla recente perdita del lavoro di Zecca. Durante l’interrogatorio di convalida, alla presenza del suo avvocato difensore, Zecca ha esposto le ragioni del suo gesto, sottolineando come lo stress da disoccupazione lo abbia spinto oltre il limite della ragione.
L’auto, una vecchia Fiat Panda, è stata consumata dalle fiamme, e a seguito dell’intervento dei carabinieri, che hanno visionato le immagini di videosorveglianza, Zecca è stato identificato come l’autore del gesto. Sorprendentemente, è stato lo stesso Zecca a chiamare i soccorsi, un atto che potrebbe essere interpretato come un immediato pentimento o un tentativo di deviare i sospetti.
Il giudice Angelo Zizzari, al termine dell’udienza, ha deciso di non applicare misure cautelari coercitive nei confronti di Zecca, sottolineando così un approccio più umano e comprensivo verso chi si trova in condizioni di estrema vulnerabilità psicologica.
Questo episodio solleva questioni importanti riguardanti le reti di sostegno sociale e psicologico per coloro che si trovano a fronteggiare la disoccupazione, specialmente in un periodo storico in cui la crisi economica si fa sempre più stringente. La comunità di Surbo e le istituzioni si trovano ora di fronte alla sfida di rispondere a questi bisogni crescenti, promuovendo iniziative volte al sostegno di chi si trova in difficoltà.