Bradanico-Salentino: partita chiusa sì, no, forse

Possiamo parlare di un vero e proprio fuoco di sbarramento a proposito del fronte politico che, compatto, unendo non solo gli amministratori dei comuni coinvolti abbraccia ora anche la Regione Puglia ed i deputati dell’opposizione parlamentare, prova a far recedere Anas dall’intenzione di realizzare, fra Taranto e Lecce, solo un ammodernamento del tracciato esistente, e non una superstrada a doppia carreggiata vera e propria.
L’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, in una lettera inviata tanto al Ministero competente, guidato da Matteo Salvini, quanto ai vertici dell’Anas, chiede di riconsiderare il progetto in virtù dei vantaggi strategici che sull’economia e sul turismo, potrebbe avere un’infrastruttura di tale fattura. Ricordando che la Bradanico-Salentina è frutto di un accordo fra Anas e ministero delle Infrastrutture, senza il coinvolgimento diretto dell’ente Regione, Maurodinoia spiega come essa si sia più volte comunque spesa per la costruzione di un’arteria completamente rinnovata, partendo tuttavia dal presupposto per il quale il tratto tarantino già appaltato, e per il quale risultano in questi giorni iniziati i necessari e preliminari espropri, quello fra Manduria e San Marzano, è stato già cantierizzato per un soluzione a due sole corsie. Peggio ancora per il tratto fra San Marzano e Grottaglie, fino all’allaccio con la Statale 7 Brindisi-Taranto, stralciato da ogni finanziamento.
Il tratto più meridionale, quello che congiunge San Pancrazio e Lecce, essendo ancora allo stato progettuale, risulterebbe teoricamente invece, ancora, suscettibile di stravolgimenti, ma Anas è stata categorica, nella Conferenza dei servizi dello scorso 29 gennaio, nel proporre solamente un percorso alternativo a quello attuale, con circonvallazioni che consentano di non attraversare i centri abitati, ma a due sole corsie.
La Mauronionia viene, per la verità, accusata dai consiglieri di opposizione di centro-destra di essersi svegliata con colpevole ritardo, un ritardo che sarebbe frutto avvelenato del “baricentrismo” con il quale la Regione Puglia si approccia, distratta, alle richiesti provenienti dalla sub-regione salentina. Giunge tuttavia, per il mezzo di una congiunta interrogazione parlamentare dei deputati PD Claudio Stefanazzi e Ubaldo Pagano, richiesta al ministero dei Trasporti di rivedere anch’esso il progetto su questa importante arteria, istituita nella sua forma embrionale, e rimasta di fatto allo stato di eterna incompiuta, scrivono, addirittura nel 1937. E con loro interviene il deputato 5 Stelle tarantino Mario Turco, che ricorda il grande appuntamento con i Giochi del Mediterraneo del 2026 per trovare un’altra ragione valida a scardinare le resistenze del fronte Mit-Anas.
Infine gli amministratori del leccese, i quali si ripromettono, per l’aggiornamento della Conferenza con Anas fissato per la metà di marzo, di presentare un piano che mostri quanto i flussi reali di traffico coinvolti, siano non veritieri se rapportati a quelli potenziali che, una superstrada fra i due soli capoluoghi di provincia pugliesi non collegati direttamente, potrebbero attivarsi.