Sul sostentamento della piccola Giorgia Pagano, è polemica fra la madre e Selvaggia Lucarelli.

Un’altra polemica con protagonista Selvaggia Lucarelli, della stessa portata per la quale la nota influencer è finita nell’occhio del ciclone a causa del suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice emiliana, dalla Lucarelli accusata di aver pubblicato una recensione autocelebrativa della proprie qualità morali e umanitarie per invogliare la clientela a frequentare la sua attività.
Delle scorse ore è lo sfogo via social di Elisa Perrone, leccese, madre di Giorgia Pagano, una ragazza di 14 anni che lotta contro una grave e rarissima malattia chiamata “sindrome di Berdon”, in virtù della quale non può alimentarsi per bocca. Cibi e bevande devono esserle infusi per vena. Giorgia vive negli Stati Uniti, a Pittsburgh, dove esiste una fra le poche strutture sanitarie in grado di assisterla, il Children Hospital dell’Università di Pittsburgh. Qui è stata sottoposta in passato al trapianto dell’intestino, ma non a quelli di stomaco e duodeno, giudicati troppo pericolosi per la sopravvivenza. Quest’intervento solo parziale a carico dell’apparato digerente non è stato purtroppo risolutivo, e la giovanissima Giorgia è andata incontro nel frattempo a gravissime complicanze.
Elisa Perrone ha pubblicato un video nel quale afferma di essere stato oggetto di insulti sulla propria pagina ad opera di seguaci della Lucarelli.
Tralasciando gli aspetti sanitari, le costosissime cure, si parla di molti milioni di euro, sono state sostenute nei primi anni dalla Regione Puglia, che poi, attorno al 2022, ha ritardato il pagamento delle stesse. La madre di Giorgia, Elisa, chiede delle libere donazioni per mantenersi a Pittsburgh, e su questo aspetto è più volte intervenuta la Lucarelli, denunciando come, a suo dire, tali richieste di denaro siano ingiustificate, e che la madre di Giorgia stia cercando di lucrare su una disgrazia, mentre la Regione Puglia ha fatto sapere, con una nota ufficiale, come non sia sua competenza indagare i conti personali di chi riceva già assistenza per via di comprovate ragioni di salute.
Difficile sapere dove stia la verità, nel caso specifico. La riflessione che facciamo non può che riguardare, al solito, l’uso disinvolto che viene fatto dei social network, i quali non hanno solo arrecato un cambiamento antropologico della specie, ma utilizzati come sono da alcuni personaggi in vista (il caso Ferragni è lì a dimostrarcelo) in maniera a dir poco disinvolta, rappresentano la prova di un vero e proprio imbarbarimento dei costumi civili. L’egotismo e l’autoreferenzialità di personaggi che costruiscono le proprie fortune economiche sul pettegolezzo o sulla vendita della propria immagine, sono un fenomeno sociale a dir poco patologico, che genera i peggiori spiriti emulativi, con conseguenze disastrose, e non ci riferiamo solo al suicidio della ristoratrice emiliana, ma anche a tanti fenomeni di vera e propria crisi identitaria e morale delle giovanissime generazioni, di parte dei “nativi digitali”, sulle cui cause si interrogano sconsolati sociologi e psicologi.
Ovviamente, speriamo che l’uso disinvolto dei social non lo stia compiendo anche Elisa Perrone.