Morte di Patrizia Nettis: il legale chiede l’avocazione dei magistrati della procura brindisina.

E’ stato di parola Giuseppe Castellaneta, legale della famiglia di Patrizia Nettis, la giornalista morta in circostanze misteriose il 29 giugno del 2023: ha presentato, infatti, formale richiesta di avocazione nei confronti dei magistrati della procura di Brindisi che hanno in gestione la vicenda, chiedendo che il fascicolo sia acquisito dalla Procura generale competente, quella di Lecce, e pur non essendosi chiusa la fase delle indagini preliminari.
Motivo della richiesta il doppio rigetto manifestato dai procuratori Giuseppe De Nozza e Giovanni Marino rispetto alla richiesta, l’ultima delle quali presentata lo scorso 27 dicembre, di dissequestro del telefono cellulare in uso a Patrizia, con la motivazione del permanere dell’esigenza istruttoria. Questo, sostiene Castellaneta, a dispetto del fatto che l’apparecchio risulti inaccessibile a causa dei vari tentativi che il perito ha compiuto per sbloccarlo, al fine di acquisirne i contenuti.
L’ultimo rifiuto si unisce alle tre richieste di riesumazione della salma e ad un’altra di un colloquio con i pubblici ministeri, tutte egualmente non accolte. E la richiesta di avocazione trarrebbe spunto proprio dalla necessità, o dalla speranza, che tali richieste trovino accoglienza il più velocemente possibile: la richiesta di riesumazione della salma, infatti, per quanto dolorosa possa essere, mai fatta a cuor leggero, trae necessità dal timore che il passaggio di ulteriore tempo possa non consentire più di ricavare dati significativi da un eventuale esame autoptico. Inoltre si addebita, ai magistrati che hanno possesso attualmente del fascicolo, una strategia investigativa non all’altezza fin dalle operazioni irripetibili di analisi dell’abitazione di Fasano in cui Patrizia risiedeva e dove fu trovata impiccata, nonché il blocco dello stesso telefono cellulare, ora non più utilizzabile.
Al momento unico indagato risulta essere, per istigazione al suicidio, un imprenditore della zona, col quale Patrizia aveva avuto una relazione sentimentale, con un movente legato al fatto che Patrizia avesse intrapreso una nuova frequentazione, con un politico locale. I due uomini furono coinvolti, la notte della scomparsa della donna, in una lunghissima conversazione via chat, dai cui toni emerge, a dispetto della presunta rivalità in amore, una specie di alleanza volta a disonorare la reputazione di Patrizia, la quale, come continuano a testimoniare i genitori, viveva un momento tranquillo e sereno della sua vita.