Copertino: prosciolto il caso di presunto stalking condominiale

A Copertino, il caso di presunto stalking condominiale ha avuto un epilogo inaspettato. Due coniugi, accusati di aver perseguitato una vicina, sono stati prosciolti per insufficienza di prove. Questo caso apre importanti riflessioni sul confine tra il rispetto del regolamento condominiale e le accuse di stalking.
La vicenda ha origine dalle lamentele dei coniugi di Copertino, che hanno ripetutamente sollecitato la vicina e i suoi due figli a rispettare il regolamento condominiale. Le loro azioni, interpretate come persecutorie dalla vicina, avevano portato a un’accusa di stalking condominiale. Tuttavia, la difesa ha sostenuto che lo scopo era semplicemente quello di far valere le regole condominiali, non di molestare.
La giudice Giulia Proto del tribunale di Lecce ha prosciolto i coniugi, sostenendo che non vi erano sufficienti elementi per procedere con l’accusa. La difesa, rappresentata dall’avvocata Ester Nemola, ha evidenziato come le azioni dei coniugi fossero legittime e mirate esclusivamente al rispetto delle norme condominiali.
Questo episodio a Copertino solleva domande significative sull’interpretazione delle azioni quotidiane e la loro percezione come potenzialmente persecutorie. Il confine tra il dovere di far rispettare il regolamento e l’accusa di stalking è sottile, e questo caso ne è un chiaro esempio.
Il proscioglimento dei coniugi di Copertino dal presunto caso di stalking condominiale mette in luce la necessità di un’attenta valutazione delle circostanze in casi simili. Il rispetto delle regole condominiali e la tutela della tranquillità personale devono convivere in un equilibrio delicato e rispettoso delle libertà individuali.