Ancora polemiche a Brindisi sulla viabilità.
Corso Garibaldi a Brindisi è la via che conduce sul porto turistico. Una strada alla quale si può accedere o arrivando da corso Roma o dal corso pedonale, dopo aver superato piazza Della Vittoria. Sulla sua destinazione a strada destinata ai pedoni o al traffico automobilistico è in atto da tempo un’aspra polemica fra associazioni ambientaliste e commercianti.
Quando la strada fu pedonalizzata, infatti, la categoria dei negozianti lamentò severe perdite negli incassi e questo portò a riconsiderare la scelta intrapresa, da parte della giunta guidata da Mimmo Consales. Gli ambientalisti lamentano il mancato rispetto del Piano Regolatore Generale e del Piano Urbano del Traffico che, per ragioni legate alla qualità dell’aria, imporrebbero la sua pedonalizzazione. Essi non si capacitano, in un momento nel quale la problematica ambientale è tanto al centro dell’attenzione, tanto più in una città martoriata dai fumi del petrolchimico e della centrale Enel di Cerano (ora però in dismissione, come sappiamo) di come si possa decidere per una condotta così palesemente in contro tendenza.
Il presidente di Confesercenti fa invece notare che la supposta questione della qualità dell’aria non si risolverebbe di certo facendo intasare col traffico le parallele vie Lata e Filomeno Consiglio.
Nel frattempo rimane del tutto sospesa la questione dell’infelice pista ciclabile posizionata da via Palmiro Togliatti fino a viale Aldo Moro. La struttura, mai completata, per il momento ha la sola finalità di rendere difficoltoso il passaggio delle ambulanze in momenti di emergenza e di far scoppiare il traffico negli orari di punta. Il Comune, che ha ereditato l’iniziativa dalla passata amministrazione, ha in animo di chiedere al Ministero competente, al fine di scongiurare un’eventuale sanzione per danno erariale, di ottenere un ridimensionamento delle corsie dedicate alle bici, e attualmente corridoio utilizzato come discarica abusiva per cartacce e materiale di risulta, insidiosa anche da percorrere a piedi. La questione della pista ciclabile è stretta parente della polemica di cui sopra, se consideriamo gli scopi per i quali è stata pensata e realizzata.