Ex Ilva: ArcelorMittal respinge aumento di capitale, Governo chiama sindacati

In un incontro cruciale a Palazzo Chigi tra il governo italiano e i vertici di ArcelorMittal sull’ex Ilva di Taranto, emerge uno stallo nella strategia di rilancio dell’importante impianto siderurgico.
Il governo ha proposto un aumento di capitale sociale di 320 milioni di euro, mirato a far salire la partecipazione di Invitalia al 66%. Tuttavia, ArcelorMittal ha manifestato la sua indisponibilità ad assumere impegni finanziari e di investimento, anche in veste di socio di minoranza. Questo rifiuto ha spinto il governo a incaricare Invitalia, con il proprio team legale, di prendere le decisioni necessarie.
La notizia è stata comunicata dal Palazzo Chigi, sottolineando la volontà del governo di garantire la continuità produttiva nell’ex Ilva di Taranto. Nonostante gli sforzi per coinvolgere ArcelorMittal in una soluzione finanziaria, sembra che l’azienda abbia deciso di mantenere una posizione rigida.
Il vertice a Palazzo Chigi ha visto la presenza di importanti esponenti del governo, tra cui il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro degli Affari Ue e Pnrr Raffaele Fitto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro del Lavoro Elvira Calderone e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Dall’altro lato del tavolo, la delegazione aziendale di ArcelorMittal, guidata dal Ceo Aditya Mittal, ha affrontato le discussioni senza mostrare aperture finanziarie.
La nota ufficiale del Palazzo Chigi conferma che le organizzazioni sindacali saranno convocate per il pomeriggio di giovedì 11 gennaio. Questo potrebbe indicare che il governo cerca di coinvolgere i sindacati per affrontare eventuali conseguenze sulla forza lavoro legate alla situazione in evoluzione.
L’esito di questo incontro potrebbe avere impatti significativi sulla produzione e sull’occupazione nella zona di Taranto, con il governo italiano ora chiamato a gestire attentamente questa delicata situazione industriale.