Onorare la memoria degli ulivi salentini attraverso l’arte.
Utilizzare parte dei monumentali tronchi degli ulivi salentini uccisi dalla Xyllella Fastidiosa non come legna da ardere, quasi uccidendoli una seconda volta e oltraggiandone la memoria, ma come materia prima per ricavarne eleganti sculture. E’ un’idea, questa, che molti artisti stanno attuando da alcuni anni, con risultati davvero apprezzabili. Basta fare una ricerca su google per rendersene conto.
Una mostra intitolata “Capolavori in legno d’ulivo”, ospitata in una sala del chiostro dell’antico seminario, all’interno della meravigliosa Piazza Duomo di Lecce, con all’interno 18 fra le centinaia di sculture, bassorilievi, intarsi, pregiati manufatti artigianali, frutto della creatività di altrettanti operatori artistici salentini, ha il merito di testimoniare questa idea, frutto di ingegno, abilità artistiche ed amore per la propria terra.
A presenziare all’inaugurazione della mostra anche il consigliere regionale Paolo Pagliaro, il quale è anche autore di una proposta di legge regionale volta a creare una filiera che si occupi di garantire la tutela di questo immenso patrimonio naturale ultra-secolare, tanto caratterizzante l’intera regione Puglia, ma del quale le province del sud, a partire dal 2013, si sono viste letteralmente depredare.
La proposta, è strutturata nel seguente modo: in ogni provincia colpita dal batterio della Xylella, siano costruiti centri di raccolta, stagionatura e pre lavorazione del legno pregiato, e di custodia dei tronchi monumentali rimossi integralmente, per favorire la creazione di laboratori artistici e artigianali, la realizzazione di prodotti di alta fattura artigianale e la commercializzare del legname conferito.
Da un’immane tragedia ambientale, culturale, paesaggistica ed economica, è possibile ottenere in questo modo un risarcimento che, consentiteci di scomodare il Foscolo, assomiglia un po’ a quella “corrispondenza di amorosi sensi” con i defunti, di cui il Poeta parla nei Sepolcri.