La Lega rivendica la concessione della proroga per i gestori dei lidi balneari
Il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia, rivendica con orgoglio quanto il governo ha fatto per invitare i comuni costieri italiani a prolungare di un anno le concessioni balneari attualmente in vigore, agendo esattamente, afferma, nel solco di quella Direttiva Bolkestein che pure la Lega avversa da sempre e di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, le quali hanno stabilito come sia necessario promuovere nuove gare per la gestione dei lidi balneari solo quando vi sia “scarsità di risorse”, ovvero mancanza di società di gestione.
In assenza di tale requisito, le gare non avrebbero alcun fondamento giuridico e sarebbe perciò pretestuoso e del tutto falso, a detta di Bellomo, quanto l’opposizione sostiene sull’argomento, che cioè il governo starebbe esponendo l’Italia ad una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea. Il provvedimento aveva invece carattere di assoluta urgenza, essendo le concessioni sottoposte a scadenza entro il 31 dicembre 2023, ed avendo gli attuali gestori necessità impellente di programmare gli interventi per le proprie strutture in vista della nuova stagione turistica.
Va detto come la Bolkestein, proponendosi di agire nel solco della liberalizzazione dei servizi e della libertà per le aziende di esternalizzare liberamente la produzione all’interno dell’UE, rappresenti da sempre la faccia più ortodossa e ordoliberista che ha reso le leggi comunitarie tanto invise e contestate. Si ricordi a proposito il famoso esempio dell’operaio polacco, ma si potrebbe dire lo stesso di molti paesi dell’ex blocco sovietico, entrati più recentemente nell’Ue, il cui salario modesto rendeva per le aziende conveniente delocalizzare la propria produzione, a detrimento dell’omonima figura italiana, che peraltro non naviga certamente nell’oro.