A Martina Franca emanata ordinanza che vieta dettagliatamente vendita di alcolici e scoppio di botti l’ultimo dell’anno.
L’Amministrazione comunale di Martina Franca ha emanato, per la notte a cavallo fra domenica 31 dicembre 2023 e lunedì 1 gennaio 2024, un’ordinanza, la n.42 del 28/12/2023, che regolamenta strettamente il perimetro cittadino entro il quale vietare la vendita di bevande alcoliche o lo scoppio di petardi. Si tratta di un provvedimento volto a limitare il più possibile l’insorgere degli “effetti collaterali” tradizionalmente legati ai festeggiamenti del Capodanno.
Dalle 19,00 del 31 dicembre 2023 alle 06,00 del 1° gennaio 2024 sono vietate la vendita, la detenzione e la consumazione di bevande in contenitori di vetro e in lattine, nonché l’utilizzo di qualsiasi altro materiale pericoloso per la sicurezza pubblica nelle seguenti zone: piazza XX Settembre, via Santoro, via Barnaba, via Verdi, via Abate Fighera, Corso dei Mille fino a via Marsala, incluse le adduzioni di via Trieste e Trento, corso Italia da via Valle d’Itria a tutta piazza Crispi, corso Messapia (inclusa piazza Sant’Eligio), via Monte Grappa (da corso Italia a via P. Nardelli), piazza Vittorio Veneto, via Recupero, via Vito Bascio fino a corso Messapia (piazza S. Eligio), Villa Garibaldi, piazza Umberto e l’intero centro storico ricompreso all’interno delle mura.
Dalle 19,00 del 31 dicembre 2023 alle 06,00 del 1° gennaio 2024 è vietato accendere fuochi, petardi e qualsiasi tipo di botti e mortaretti nelle seguenti zone: piazza XX Settembre, via Santoro, via Barnaba, via Verdi, via Abate Fighera, corso Italia (da via Valle d’Itria fino a piazza Crispi), corso Messapia (inclusa piazza Sant’Eligio), piazza Vittorio Veneto, Villa Garibaldi, piazza Umberto e l’intero centro storico ricompreso all’interno delle mura.
Da rilevare come, nella vicina Ostuni, il divieto di utilizzare botti pirotecnici sarà, per il secondo anno consecutivo, integrale, senza distinzione di aree. Tale provvedimento viene invocato in special modo dalle associazioni che si impegnano nella cura degli animali, i quali effettivamente patiscono moltissimo il frastuono provocato dai botti. Va precisato tuttavia come queste iniziative, quantomeno quelle a carattere integrale, per quanto abbiano un valore disincentivante, non riescono efficacemente a limitare il quantitativo di botti esplosi, essendo pressoché impossibile vigilare sul’intera estensione delle aree comunali, pubbliche e ancora di più private. Vale piuttosto, come sempre, il monito ed il consiglio di evitare, innanzitutto per la propria salute, tutti quegli ordigni che hanno un potenziale pericolosissimo sulle persone, a lasciare per terra quelli inesplosi, a limitarsi semmai alle innocue, e tuttavia molto belle, fontanelle coreografiche.