Mettere la freccia non costa nulla.

Che gli Italiani siano indisciplinati alla guida non è una di quelle affermazioni da includere nelle categoria delle “leggende metropolitane”. Ognuno di noi può esserne facile ed onesto testimone, anche se magari nessuno, o quasi, potrebbe attestare come intonsa da infrazioni la propria fedina automobilistica.
Di infrazioni alla guida se ne riscontrano oggettivamente tantissime, dai parcheggi fuori posto, e personalmente consideriamo odiosissimi quelli che danneggiano la circolazione del traffico, alla guida con in mano l’immancabile smarthphone, (anche in corrispondenza degli incroci!) da chi scambia la strada per l’autodromo di Imola a chi pensa invece di guidare nel deserto, senza nessuno alle spalle. I vigili urbani, ahinoi, chiudono un occhio e tre quarti sulle infrazioni all’interno dei centri cittadini. Le amministrazioni comunali sono, dal canto loro, molto più interessate a posizionare farseschi autovelox per “fare cassa”, senza curarsi minimamente del fatto che l’autovelox che punisca chi vada magari a 100 all’ora in superstrada è pura follia, che quegli aggeggi aumentano, in sostanza, solo il rischio di fare dei tamponamenti, che i novelli Schumacher, una volta superato l’autovelox, riprenderanno a correre come se non ci fosse un domani.
Fra le infrazioni alla guida ce n’è una forse sottovalutata, ma non meno pericolosa per la pubblica incolumità, quella di non azionare gli indicatori di direzioni, le comunissime “frecce”. Secondo una indagine condotta lo scorso anno dall’Anas, pubblicata sulla pagina www.auto.it, il 54% degli automobilisti non le utilizza, non è dato sapersi il motivo.
Secondo quanto prescrive il codice della strada, all’art.154, comma 1: ” I conducenti che intendono eseguire una manovra per immettersi nel flusso della circolazione, per cambiare direzione o corsia, per invertire il senso di marcia, per fare retromarcia, per voltare a destra o a sinistra, per impegnare un’altra strada, o per immettersi in un luogo non soggetto a pubblico passaggio, ovvero per fermarsi, devono segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.”
Mentre al comma 2 leggiamo: “Le segnalazioni delle manovre devono essere effettuate servendosi degli appositi indicatori luminosi di direzione. Tali segnalazioni devono continuare per tutta la durata della manovra e devono cessare allorche’ essa e’ stata completata. Con gli stessi dispositivi deve essere segnalata anche l’intenzione di rallentare per fermarsi.”
I commi 7 ed 8 esprimono poi le relative sanzioni amministrative.
Ciò che invece osserviamo è il quasi totale disprezzo di questa norma, specialmente fuori dai centri abitati, e in special luogo sulle vie principali di collegamento, con tutti i rischi connessi. Qui, invece delle frecce anzi, i signori a bordo di lussuosi “suv”, sono più che altro dediti ad azionare, da km di lontananza, i loro potentissimi lampeggianti, per indicare che la plebaglia deve lasciare loro celermente strada, chiudendo il più frettolosamente possibile la manovra di sorpasso, anche a costo della propria sicurezza.
La freccia infatti, lenta quanto educata, non si addice agli uomini che “non devono chiedere mai”. Eppure non ci pare costi nulla. A voi le conclusioni sulla classe automobilistica.