Top ten degli acquisti natalizi

Nella top ten degli acquisti natalizi in Puglia troviamo tra i più gettonati i regali enogastronomici
Nella top ten degli acquisti natalizi in Puglia trovano spazio anche i regali enogastronomici. Tra i più gettonati per la spinta verso cose utili. Ma anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola. Con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali. La spesa media per il Natale a tavola in Puglia è di 150 euro a famiglia. Ma c’è chi supererà anche i 300 euro, con particolare attenzione alla ricerca degli ingredienti.
E’ record per le vendite di spumante pugliese. Dal Minutolo al Negroamaro, dal Bombino bianco e nero al Castel Monte. Con quasi 1 milioni di bottiglie prodotte, conquistano le tavole in Puglia e nel mondo, dove per Natale e Capodanno ci sarà il record storico di brindisi Made in Italy.
Afferma Coldiretti Puglia
I pugliesi trascorreranno oltre 3 ore in cucina ad imbandire le tavole della vigilia e di Natale. Oltre nove su dieci hanno scelto di consumare a casa propria, con parenti o amici. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia. I mercati dei contadini di Campagna Amica, hanno registrato un aumento degli acquisti natalizi. Il 37% dell’olio extravergine di oliva sia per la cucina che per i regali. Aumento del 23% del vino, del 39% delle farine, del 69% percento del pesce e del 25% della carne
Sulle tavole campeggeranno pesce crudo da cucinare al forno o fritto per la vigilia. Tagli specifici di carne per brodi, brasati e ragù, per il pranzo del Natale. Le immancabili fritture. Dal pesce ai panzerotti, dalle popizze alle verdure pastellate, fino ai dolci tipici fai da te. In alcuni casi preferiti i panettoni e pandori i cui prezzi sono lievitati fino del 36/38%. Sulle tavole pugliesi non possono mancare cime di rape stufate, panzerotti fritti con ripieno di mozzarella, pomodoro e formaggio o con ricotta scuanta. Anguilla arrostita con alloro, baccalà in umido, baccalà fritto, agnello al forno con lampascioni, cutturidd. Come dolce le popizze o pittule a seconda della provincia, le cartellate, il torrone e i porcedduzzi, fichi secchi e le paste reali alle mandorle.
Tra chi si occuperà del pranzo, l’85% preparerà personalmente il pasto – precisa la Coldiretti regionale – con un ritorno al fai da te. Spinti da motivazioni diverse gli italiani, soprattutto giovani, si gratificano ai fornelli. La cucina e il buon cibo si affermano tra le nuove generazioni come primarie attività di svago, relax e affermazione personale. Ma c’è anche un 7% che ordinerà tutto da asporto, mentre il restante 4% si affiderà alle pietanze portate da parenti o amici.
La paura della ripresa dei contagi e della diffusione dell’influenza australiana non sembra comunque riuscire a frenare la voglia di un ritorno alla socialità delle feste. La media di persone a tavola quest’anno sale a otto, una in più rispetto allo scorso anno e ben quattro rispetto al Natale 2020 quando il lock-down e le misure restrittive avevano imposto precisi limiti.