D.I.A. di Bari in azione: “Operazione Kulmi” smaschera narcotraffico

L’Operazione Kulmi, condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia (D.I.A.) e dalla Procura Generale di Bari, ha segnato un punto di svolta nel contrasto al traffico internazionale di stupefacenti. La collaborazione tra Italia e Albania, insieme all’organismo Eurojust, ha permesso di smantellare una potente organizzazione criminale transnazionale.
Nata nel 2017, l’Operazione Kulmi ha visto la formazione di una Squadra Investigativa Comune tra la D.I.A. di Bari e la Procura Speciale albanese contro la corruzione e la criminalità organizzata (SPAK). L’indagine ha rivelato una rete criminale che operava non solo in Puglia e Basilicata ma anche in Albania, dimostrando la natura transnazionale di questo fenomeno.
La tenacia degli investigatori nell’Operazione Kulmi ha portato all’arresto di 27 affiliati e al sequestro di oltre 3,3 tonnellate di droga, tra cui marijuana, cocaina ed eroina. Il recente pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione ha condannato 19 persone a pene detentive fino a 11 anni e 6 mesi, confermando l’impegno e l’efficacia delle forze dell’ordine nella lotta al narcotraffico.
La rilevanza di Operazione Kulmi risiede non solo nell’ammontare di droga sequestrata o nel numero di condanne emesse, ma anche nell’esemplificazione di come la cooperazione internazionale possa essere decisiva nel contrastare il crimine organizzato. Questo caso evidenzia l’importanza del lavoro congiunto e della condivisione di informazioni tra paesi per garantire la sicurezza delle comunità e contrastare reti criminali transnazionali.
Operazione Kulmi è un monito per le organizzazioni criminali, dimostrando che nessun confine nazionale può proteggerle dall’azione congiunta delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine internazionali. L’indagine ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra diversi paesi nella lotta al traffico di stupefacenti, un fenomeno che non conosce frontiere e richiede una risposta globale.