Mercatini dell’usato: piccolo elogio di un’idea educata e intelligente di vendere e acquistare.

I negozi dell’usato sono da considerarsi un oggetto sociologico in felice controtendenza rispetto a certe, deleterie, pratiche consumistiche. Se dovessimo disporre su una linea retta gli usi delle persone relativi all’acquisto di beni materiali, ad un estremo ci sarebbe quel fenomeno, vagamente patologico, di cui le cronache delle grandi città hanno spesso dato notizia, rappresentato da individui accalcati, fin dalle prime luci dell’alba, fuori dal negozio di telefonia per accaparrarsi l’ultimo modello di apparecchio mobile (che, tempo pochi mesi, diverrà ai loro occhi già antiquato) e all’estremo opposto ci sarebbero gli appassionati del vintage, coloro i quali sanno dare valore, anche affettivo, alle cose, agli oggetti antichi. Ci riferiamo quindi sì certo ai collezionisti, ma anche ai semplici acquirenti, più o meno occasionali, di prodotti datati, ma non per questo privi di valore.
I negozi dell’usato si sono diffusi molto negli anni, anche nelle piccole città, e rispondono a più esigenze contemporaneamente, ne citiamo almeno quattro:
- Valorizzano, anche economicamente, beni che diversamente finirebbero nelle discariche, a patto ovviamente che siano ancora in buone condizioni.
- Consentono, anche a chi ha meno disponibilità economiche, o semplicemente a chi si accontenta, di acquistare oggetti di cui ha bisogno o che gli piacciono.
- Rappresentano un luogo nel quale trovare, o riscoprire, pezzi che a volte difficilmente si troverebbero sul mercato, perché magari non più prodotti.
- Forniscono un’opportunità di lavoro a chi voglia cimentarsi in questo tipo di attività.
É vero che anche per l’ambito dell’usato esiste la concorrenza di Internet e dalle tantissime pagine nelle quali si può trovare tutto quanto esista al mondo, tuttavia i mercatini dell’usato consentono qualcosa che sulla Rete non è possibile fare, cioè vedere direttamente con i propri occhi, toccare un oggetto. Inoltre l’eventuale acquisto non è soggetto alle spese di trasporto, non si rischiano truffe o danneggiamenti.
D’altronde, se è da sempre in auge la pratica della compravendita delle automobili tramite i concessionari, non esiste motivo davvero valido perché non possano esistere negozi dell’usato che offrano armadi, mobili di vari tipo, soprammobili anche di valore, stereo musicali, quadri e oggetti d’arte vari, batterie di piatti o bicchieri, magari mai utilizzati da chi non saprebbe cosa farsene, e magari deve cambiare casa o non ha, semplicemente, più spazio dove tenerli.
Sono essenzialemente questi gli oggetti disponibili in questo tipo di negozi.
E se il vestiario pone effettivamente delle comprensibili remore in molte persone, perché può non piacere l’idea di indossare qualcosa che è stato di una persona sconosciuta (ma esiste anche, come sappiamo, un enorme mercato del vestiario usato, soprattutto ambulante, nelle piazze e nei giorni appositi in tante città) l’armadio, il quadro, il libro o il vaso che piacciono, non pongono problematiche o dubbi di questo tipo.
Visitare un negozio dell’usato consente di fare un viaggio nel passato, forse anche un po’ malinconico, ma ha al fascino indiscutibile della ri-scoperta. Essi sono l’esempio più compiuto e meglio riuscito di quell’economia circolare che non vive e non può vivere solo del riciclo dei materiali usati.